ROMA - Gli analisti di JATO Dynamics lanciano l'allarme: invece di avvicinarsi al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Ue in tema di emissioni di CO2 , l'industria...
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Nel 2019, il divario tra questo obiettivo e le emissioni medie di CO2 dei modelli prodotti era di 27,2 g / km e la nuova ricerca suggerisce che questo è ancora molto lontano da dove l'industria dovrebbe essere in questo momento. A livello di costruttori Toyota, Citroen e Nissan hanno evidenziato migliori prestazioni rispetto all'anno scorso, riducendo ulteriormente il divario tra le loro attuali emissioni e i loro obiettivi. Per Toyota ciò mostra una chiara correlazione tra le immatricolazioni di auto ibride e una riduzione delle emissioni medie in tutto il settore, poiché le emissioni medie per le auto ibride erano inferiori di 25,0 g/km rispetto a quelle delle auto a benzina. Tuttavia questi cambiamenti non avranno un impatto sostenibile a meno che non vengano introdotte diverse strategie nei prossimi anni, in particolare dato che gli obiettivi stanno diventando più difficili solo per il 2025 e il 2030. Citroen, che segue Toyota nella classifica, si è comportata bene perché ha lentamente abbandonato le berline più grandi ed è arrivata tardi a cavalcare il boom dei suv.
Nel 2017, le sue immatricolazioni erano costituite da auto piccole (49%), auto compatte (16%) e monovolume/van (31%). L'anno scorso, i suoi suv hanno rappresentato il 30% del totale, ma il marchio non è ancora presente nei segmenti superiori e delle auto sportive. Nel 2019 Citroen ha anche registrato uno delle medie più basse dei valori del peso in ordine di marcia e ciò ha contribuito a mantenere basse le emissioni di CO2. Nissan - sottolinea il rapporto di JATO Dynamics - ha registrato medie più elevate ma è stata in grado di ridurne l'impatto. Ha infatti abbandonato i segmenti superiori e si è concentrata sui suv. Inoltre, dal 2011 vende il modello completamente elettrico Leaf. L'anno scorso le auto elettrificate rappresentavano il 9% delle immatricolazioni di Nissan in Europa, tuttavia nessuna di queste era un suv, tipologia che rappresenta il 72% del suo volume. La trasformazione verso i suv della gamma Nissan si sta muovendo più velocemente della sua elettrificazione. Di conseguenza, le emissioni rimangono costantemente al di sopra di 110 g/km. Tra i marchi premium, Bmw ha fatto segnare le prestazioni più stabili nelle emissioni di CO2.
La Casa di Monaco è stata più veloce nell'adottare motori 'alternativi' rispetto a Mercedes e Audi, ottenendo buoni frutti, che sono però stati in parte vanificati dalla crescente popolarità dei suoi suv che rappresentano il 39% delle sue immatricolazioni. JATO Dynamics evidenzia quello che sono i fattori comuni tra i marchi che hanno migliorano i livelli di emissioni nel 2019. Si è trattato di una combinazione di queste strategie, la riduzione del peso delle auto, la contrazione della quota di suv e l'aumento delle vendite di modelli elettrificati (ibridi) e di quelli 100% elettrici. Tuttavia - conclude JATO Dynamics - l'elettrificazione con i diversi tipi di sistemi ibridi non sarà sufficiente a lungo termine e sono necessarie più auto a zero emissioni per ridurre notevolmente i livelli di emissioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero