Elkann: «Al via nuova era mobilità, successo per Paesi che coglieranno opportunita»

John Elkann, presidente di Exor
TORINO - «L’emergenza Covid non ha certo reso le cose più facili per l’industria dell’auto. Ma forse ne ha reso alcune più chiare. Siamo...

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TORINO - «L’emergenza Covid non ha certo reso le cose più facili per l’industria dell’auto. Ma forse ne ha reso alcune più chiare. Siamo all’inizio di una nuova era di innovazione in questo settore, dovuto alla tripla rivoluzione dell’auto connessa, pulita e autonoma: le imprese e i paesi che agiranno con più decisione oggi per cogliere le opportunità di questa rivoluzione saranno quelle che avranno successo». Ad affermarlo è il presidente e Ad di Exor, John Elkann, nel suo discorso all’assemblea degli azionisti di Exor. «Attraverso gli anni e le generazioni, abbiamo attraversato molte crisi, tutte diverse, e ne siamo sempre usciti più forti proprio grazie a queste esperienze». A sottolinearlo il presidente e ad di Exor, John Elka, aprendo i lavori dell’assemblea della società.


«I nostri valori coraggio e responsabilità non sono stati mai così importanti come oggi, mentre continuiamo a costruire grandi imprese. Per il bene dei nostri clienti, e di tutti quelli che ci lavorano; per il bene delle comunità dove operano e naturalmente di tutti gli azionisti», ha detto Elkann. «Suzanne Heywood è ceo facente funzioni per risolvere il problema della guida operativa della società, ancora più necessario ora per l’emergenza Covid-19. Questo problema è, almeno in parte, all’origine dei deludenti risultati della società: il processo per identificare il nuovo ceo sta facendo progressi». Lo ha detto John Elkann, presidente di Exor, la holding della famiglia Agnelli, che controlla Cnh Industrial. «Suzanne è riuscita a stabilizzare la società e insieme alla sua squadra di manager sta prendendo le decisioni giuste per affrontare le sfide poste dall’emergenza Covid, lavorando anche alla separazione delle attività On e Off Highway», ha aggiunto Elkann.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero