Una montagna di 60mila pneumatici: la Lombardia smina la bomba ecologica

La grande discarica di pneumatici usati vicino Pavia
MILANO - Che fine fanno i pneumatici fuori uso delle nostre automobili? In molti, troppi casi, finiscono in cumuli fuorilegge, discariche di gomma a cielo aperto che un incendio...

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MILANO - Che fine fanno i pneumatici fuori uso delle nostre automobili? In molti, troppi casi, finiscono in cumuli fuorilegge, discariche di gomma a cielo aperto che un incendio può trasformare in vere e proprie bombe ecologiche, dannose per la salute e per l’ambiente in genere. Per questo, in base a un decreto legge del 2006, è nata Ecopneus, benemerita società senza scopo di lucro che per statuto deve rintracciare, raccogliere, trattare e decidere la destinazione finale dei pneumatici fuori uso. Soci fondatori sono i sei principali produttori e importatori di pneumatici operanti in Italia (Bridgestone, Continental, Goodyear-Dunlop, Marangoni, Michelin, Pirelli) ai quali si sono aggiunte numerose aziende di produzione e importazione.


Il problema è nazionale. Ma in Lombardia è stato affrontato e avviato a soluzione uno dei casi più gravi. Nell’area ex Ecogomma di Castelletto di Branduzzo, Comune di poco più di mille anime in provincia di Pavia, sede di un piccolo autodromo, erano state accumulate oltre 60.000 tonnellate di pneumatici dismessi: la più grande discarica di gomme fuori uso d’Italia, l’equivalente di circa ottanta piscine olimpioniche o, se volete, una quantità di gomme che, se messe in fila, coprirebbe dieci volte la distanza tra Roma e Milano.

La montagna di gomma sarà rimossa entro il 2016, con l’eliminazione del rischio incendio: una calamità che avrebbe conseguenze disastrose per l’ambiente, la sicurezza e la salute dei cittadini. Nel mese di luglio è stato già compiuto il primo passo, con la firma di un protocollo d’intesa tra l’amministrazione municipale di Castelletto ed Ecopneus, e l’iniziale prelievo di 10.000 tonnellate di gomma; oggi la firma dell’accordo per il proseguimento dei lavori di “disinnesco” della bomba ecologica.

“Con la firma della convenzione per la bonifica si considera felicemente conclusa l’annosa vicenda di Ecogomma, dopo anni di preoccupazione da parte dell’amministrazione comunale e della cittadinanza” ha dichiarato il sindaco del Comune interessato, Luciano Villani, manifestando tutta la sua soddisfazione. “Siamo davvero contenti della collaborazione con Ecopneus, che ha reso possibile la risoluzione di un problema grave e particolarmente sentito dalla comunità” ha aggiunto il primo cittadino. Il direttore di Ecopneus, Giovanni Corbetta, da parte sua ha osservato:“Il prelievo dei pneumatici fuori uso accumulati nell’area Ecogomma scongiura il rischio di gravi danni per l’ambiente e la salute dei cittadini. Se, infatti, un pneumatico prende fuoco in ambiente libero sviluppa fumi e percolati di natura tossico-nociva, che possono contaminare il terreno e le falde acquifere circostanti. Siamo quindi intervenuti con grande serietà e attenzione, che manterremo alta fino a conclusione dell’operazione”.


Dal 15 luglio, giorno “zero” delle attività, presso il deposito dell’azienda Ecogomma sono state raccolte 13.878 tonnellate di pneumatici fuori uso, grazie a 561 viaggi delle aziende di trasporto partner di Ecopneus, che sta sostenendo tutti i costi delle operazioni. Entro il 2016, come detto, ne saranno raccolte più di 60.000. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero