Segnali di ripresa per il mercato dell'auto: il gruppo Fiat incrementa la propria quota

Vetture nuove sui piazzali in attesa di un cliente: gli stock aumentano
ROMA - Leggera frenata nella lunga discesa imboccata dal mercato italiano dell’auto. Il Lingotto va addirittura in controtendenza e a marzo incrementa la proprie consegne...

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ROMA - Leggera frenata nella lunga discesa imboccata dal mercato italiano dell’auto. Il Lingotto va addirittura in controtendenza e a marzo incrementa la proprie consegne rispetto allo stesso periodo del 2012 (+5,29% il Gruppo, +13,76% il brand Fiat). Nell’ultimo mese sono state immatricolate nel nostro paese 130.020 vetture, il 4,9% in meno. Si torna cosi ad un calo accettabile dopo 15 mesi di fila di crolli a doppia cifra. Il cumulato del trimestre è sotto del 12,9% a causa del -17,6% di gennaio e del -17,4% di febbraio.


Un futuro preoccupante.
Fra gli analisti sono, pero, pochi quelli che leggono i dati in modo positivo. È vero, a marzo 2013 c’è stato un giorno lavorativo in meno rispetto al 2012, ma questo incide relativamente rispetto allo sciopero delle bisarche che lo scorso anno di questo periodo aveva pesantemente penalizzato la consegna delle auto, in particolare di Fiat che nella Penisola ha anche le fabbriche. Il piu pessimista è come al solito il presidente di Federauto (l’associazione dei concessionari) Pavan Bernacchi: «Quella percentuale trae in inganno, bisogna ricordare che a marzo del 2012 le consegne erano scese del 26,72% rispetto al 2011. Con questo trend il mercato italiano chiuderà l’anno intorno ad 1,3 milioni di targhe, circa il 35% rispetto ai due milioni che sono considerati il livello minimo per far sopravvivere una filiera che vale l’11,4% del Pil, rappresenta il 16,6% delle entrate fiscali e da lavoro a 1,2 milioni di persone».

Sarà un anno disastroso.
Sul fronte delle previsioni è addirittura più pessimistico il Centro Studi Promotor che pero evidenzia segnali incoraggianti nella sua più recente inchiesta congiunturale effettuata con i concessionari: «Le proiezioni degli ultimi sei mesi portano a 1.265.000 nel 2013, sarebbe un disastro». Ma non sono molte le speranze di recupero nella seconda parte dell’anno anche perche la situazione post elettorale ha portato ulteriore incertezza: gli aspetti che più penalizzano il settore (costi di gestione troppo alti causati dall’elevata tassazione) potrebbero essere attenuati solo da un nuovo governo. Anche il calo dell’usato (-4,6%) e la raccolta ordini non sono incoraggianti: a marzo i contratti sono stati 128 mila, il 16% in meno ed il totale del trimestre si attesta a 347 mila (-18,5%, mentre le consegne sono -12,9%).

Vola il Lingotto.
Fiat conferma i segnali positivi evidenziati nei mesi scorsi che vanno oltre lo sciopero delle bisarche. Il gruppo torinese ha piazzato quattro propri modelli ai vertici della classifica delle vendite (Panda, Punto, Ypsilon e 500L), con la 500 classica al settimo posto della top ten. La 500L ha conquistato a marzo anche la leadership assoluta fra le diesel, mentre la Golf resta in testa nel trimestre ed e anche la estera piu venduta in assoluto. Fiat è andata molto bene anche in Nord America grazie a Chrysler. Negli States (+5%) i mesi di crescita consecutivi sono 36 (il precedente primato risaliva al 1994), mentre in Canada (+6%) dove l’azienda di Auburn Hills è leader, la crescita è arrivata al 40° mese. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero