Fiat-Chrysler, i risultati del trimestre: cresce l'utile, diminuisce il debito

Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat e presidente Chrysler
TORINO - Fiat ha chiuso il secondo trimestre di quest'anno con un utile netto a 435 milioni di euro, sopra il consensus degli analisti che indicava un risultato positivo per...

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TORINO - Fiat ha chiuso il secondo trimestre di quest'anno con un utile netto a 435 milioni di euro, sopra il consensus degli analisti che indicava un risultato positivo per 305 milioni di euro. Nel secondo trimestre 2012 l'utile era stato pari a 239 milioni (cifra ricalcolata a seguito dell'adozione dell'emendamento allo Ias 19).


Esclusa Chrysler, la perdita netta per il Lingotto è pari a 247 milioni, in linea allo stesso periodo del 2012. L'utile della gestione ordinaria si è attestato a oltre un miliardo (un miliardo il consensus), in rialzo del 9% in termini nominali e del 12% a parità di cambi, grazie soprattutto «alla ulteriore riduzione delle perdite in Emea (Area Europa) e alla forte performance di Apac (Asia-Pacifico). Il risultato di Nafta (Canada, Usa Messico), leggermente superiore a quello dello stesso periodo del 2012 con il contributo dei nuovi prodotti lanciati nel primo trimestre e di Latam supportano il target di gruppo per l'intero esercizio», spiega Fiat nel comunicato.

L'indebitamento netto industriale si è attestato a 6,7 miliardi, sotto le stime del mercato a 7,18 miliardi e in diminuzione dai 7,1 miliardi al 31 marzo, «principalmente per effetto del positivo flusso di cassa operativo di Fiat esclusa Chrysler». La liquidità disponibile complessiva, che comprende linee di credito non utilizzate per 3 miliardi, è pari a 21 miliardi, in linea a fine marzo. Ricavi in crescita del 4% annuo a 22,3 miliardi.

«Il gruppo Chrysler è pronto per una performance molto solida nel secondo semestre dell'anno, con il nuovo Jeep Grand Cherokee e Ram 1500 pick-up che stanno guadagnando il riconoscimento best-in-class e la nuova Jeep Cherokee che sta uscendo dalla catena di montaggio». Lo ha dichiarato Sergio Marchionne, presidente e ad della società americana, controllata di Fiat. «Come abbiamo sottolineato in precedenza, la tempistica per il lancio di nuovi prodotti e l'aumento della capacità produttiva mostreranno i propri effetti nella seconda parte dell'anno e la continua politica aggressiva verso l'eccellenza e l'esecuzione impeccabile saranno essenziali per raggiungere i target che ci siamo posti».


«Non abbiamo raggiunto alcun accordo con Veba e non siamo nemmeno vicini alla risoluzione della questione». Lo ha detto il numero uno di Chrysler Sergio Marchionne nel corso della conference call successiva alla pubblicazione dei conti di Chrysler per il secondo trimestre dell'anno. Rispondendo alle domande degli analisti, Marchionne ha gettato luce sulle trattative in corso con il fondo gestito dal sindacato dell'auto Uaw, unico azionista di minoranza della controllata di Fiat con una quota del 41,5%, quota che Chrysler vuole rilevare ma ci sono divergenze sul prezzo. «Entrambe le parti riconoscono che è una questione che richiede lavoro addizionale. Fiat resta disponibile a continuare le discussioni», ha aggiunto il manager italo-canadese dicendo: «Non ho nessuna notizia riguardante a un accordo imminente in arrivo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero