Febbraio nero per il mercato europeo: il calo delle vendite va in doppia cifra

Migliaia di vetture ferme sui piazzali in attesa di essere vendute
ROMA - La crisi del mercato italiano contagia l’Europa, ma è soprattutto la zona euro ad essere in grande sofferenza. Nei primi due mesi dell’anno nell’Unione Europea le...

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ROMA - La crisi del mercato italiano contagia l’Europa, ma è soprattutto la zona euro ad essere in grande sofferenza. Nei primi due mesi dell’anno nell’Unione Europea le vendite hanno toccato il livello più basso da quando dell’UE fanno parte 27 Paesi. In questi e nei 3 dell’Efta solo a febbraio sono andate perse 100.000 vetture e la tendenza al ribasso, iniziata ad ottobre 2011, ha raggiunto un calo a doppia cifra. Il -10,2% registrato nell’ultimo mese (829.359 targhe) si somma al -8,5% di gennaio, portando il bimestre a -9,3% (in totale 1.748.071 immatricolazioni, 180.000 in meno rispetto al bimestre del 2012).


Il Gruppo Fiat, come al solito penalizzato dalle maggiori difficoltà del mercato italiano (-17,4%, con volumi più bassi del 1983), perde più della media, incassando a febbraio un -15,7%, mentre il marchio Fiat fa meglio e, perdendo solo il 6,7%, guadagna 0,2 punti di quota, salendo dal 5,1% al 5,3%. Chiaramente in flessione più accentuata Lancia ed Alfa Romeo che, a differenza di Fiat, non hanno avuto novità di rilievo nell’ultimo periodo. Nel complesso il Lingotto perde 0,4 punti di quota, ma guadagna una posizione nella classifica delle vendite riservate ai Gruppi, salendo dal sesto al quinto posto dietro Volkswagen, PSA, Renault e GM.

Anche il gruppo di Wolfsburg, penalizzato dal brusco calo del mercato tedesco (-10,5%), ha perso il 7,2%, ma ha continuato a guadagnare quota, salendo dal 23,9% di febbraio 2012 al 24,7%. Le difficoltà più evidenti sono soprattutto in Eurolandia i cui paesi nel bimestre hanno perso complessivamente il 12,4% rispetto al 9,5% dell’intera Unione. I paesi Ue che non utilizzano l’euro sono invece cresciuti del 2,7%. Fra i 5 principali mercati l’Italia va peggio di tutti, ma a febbraio sono in calo a due cifre anche Francia e Germania. Bene invece la Gran Bretagna. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero