ROMA - La tendenza si conferma. Prende corpo. Quest’anno, per la prima volta, il maggior contribuente del fisco italiano (17% delle entrate totali, più di 72 miliardi nel 2012)...
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Fino allo scorso anno la riduzione delle entrate dovute al calo delle vendite di auto era compensato dall’aumento degli introiti provenienti dalle imposte sui carburanti: era sceso il consumo, ma era aumentato il gettito a causa della forte crescita dei prezzi alla pompa. Nel 2013 i consumi hanno proseguito la loro discesa portandosi dietro anche le entrate fiscali. Secondo uno studio del Centro Studi Promotor nei primi 8 mesi dell’anno, il gettito delle imposte su benzina e gasolio da autotrazione è calato di 870 milioni.
«Si chiama effetto Laffer - ha commentato il CSP - è la contrazione del gettito all’aumentare eccessivo delle imposte». Per l’intero 2012 il gettito dai carburanti era cresciuto, con una punta del 29,6% a gennaio, due mesi oltre il 20% (marzo e giugno) e 6 con incrementi a doppia cifra. A dicembre l’inversione di tendenza che si è confermata nel 2013 con piccole eccezioni in due sole occasioni (febbraio e aprile). Attualmente il totale (oltre 23,5 miliardi) segna un calo del 3,5% (appunto 870 milioni di euro); sono chiaramente continuati a scendere anche i consumi (-4,7%) e la spesa (-6,6%). Il trend del gettito è addirittura in peggioramento poiché ad agosto è sceso del 5%.
In Italia abbiamo il prezzo della benzina più alto d’Europa (25 centesimi oltre la media, 23 dei quali dovuti al maggior carico fiscale) e quello del gasolio al secondo posto dietro la Svezia (24 centesimi dei 25 sopra la media sono dovuti proprio alle tasse). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero