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Italiani innamorati dell’automobile, ma poco propensi a spendere, specialmente sull’auto 100% elettrica: questo il quadro restituito dall’indagine annuale sulla mobilità nel nostro Paese condotta da Aniasa e Bain & Company (“Il vento dell’Est soffia sull’automotive”). Lo scenario incerto, creato prima dalla pandemia e dalla penuria di componenti, poi dalla guerra in Ucraina e dalla crisi economica, frena gli acquisti di automobili da parte degli italiani, con immatricolazioni a -9,7% nel 2022 rispetto al 2021. Quasi il 60% dei nostri connazionali non ha preso in considerazione l’acquisto di un’auto nel 2022, principalmente perché ritenuta troppo costosa. Gli italiani sono anche “disorientati” dalle tante motorizzazioni disponibili, tra elettriche a batteria (BEV) e diverse tipologie di ibride; comunque, la full electric non convince per il prezzo elevato. Il risultato è che gli italiani si tengono l’auto che già hanno, come conferma il drastico crollo delle rottamazioni (-30% nel 2022 rispetto al 2021), con quasi mezzo milione in meno di vetture rottamate. Cresce di pari passo il parco circolante, che è doppio rispetto a 20 anni fa ed è rappresentato da vetture vecchie, in media, di 12 anni.
«In un contesto di incertezza come quello attuale, la centralità per gli italiani dell’aspetto economico legato alla mobilità emerge con forza», afferma Gianluca Di Loreto, Partner Bain & Company. Solo incentivi e sconti ben orchestrati possono convincere gli italiani a considerare l’acquisto.
Oppure, si guarda al noleggio, la cui crescita come canale di acquisizione dell’auto è «uno dei trend inarrestabili del mercato auto italiano», evidenzia il Vice Presidente Aniasa, Italo Folonari. Il noleggio ha nel 2022 un’incidenza superiore al 30% sulle immatricolazioni registrate a livello nazionale.
A soffrire del trend negativo delle vendite sono soprattutto le utilitarie, che pure hanno fatto la storia dell’auto in Italia, con quote del 20% del mercato.
Il Messaggero