Completata la fusione Cnh-Industrial Il Lingotto: «Inizia una nuova era»

Sergio Marchionne
TORINO - La fusione tra Cnh e Fiat Industrial «rappresenta non solo un lungo Processo di semplificazione societaria, ma molto di più, l'inizio di una nuova era industriale...

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TORINO - La fusione tra Cnh e Fiat Industrial «rappresenta non solo un lungo Processo di semplificazione societaria, ma molto di più, l'inizio di una nuova era industriale per questo gruppo». Così il presidente Sergio Marchionne parlando all'assemblea straordinaria sulla fusione tra Fiat Industrial e Cnh. Il manager italo-canadese ha affermato che «quello che è oggi Fiat Industrial è un gruppo completamente diverso rispetto a solo una decina di anni fa», diverso nella struttura societaria ed organizzativa, nella dimensione economica, nell'estensione geografica e anche nel peso all'interno del settore dei capital goods».


Marchionne ha fatto un paragone tra il profilo del gruppo nel 2004 e il 2012. Nel 2004 fatturava 19 miliardi di euro, di cui quasi il 60% in Europa, con una presenza all'estero limitata al Nordamerica, legata alla presenza storica di Cnh, e un trading profit di circa 840 milioni. Del gruppo facevano parte Cnh (macchine per le costruzioni e l'agricoltura), i camion di Iveco e il business auto, quest'ultimo che accumulava perdite epr quasi un miliardo di euro. Oggi l'azienda «è compeltamente diversa», ha rilevato Marchionne, che ha precisato che il fatturato 2012 è salito a quasi 26 miliardi ed è distribuito in modo molto più equilibrato tra Europa, Nordamerica, America Latina e Paesi emergenti. Il trading profit è inoltre più che raddoppiato rispeto al 2004 e nel 2012 ha superato i due miliardi, mentre il margine della gestione ordinaria è passato dal 4,5% a oltre l'8%. Inoltre Fiat Industrial - ha proseguito Marchionne - è un leader globale nei capital goods «con un profilo di business che gli assicura una posizione competitiva unica al mondo. Negli ultimi nove anni - ha proseguito - abbiamo creato, da realtà che convivevano, in modo più o meno forzato, con altre attività, un gruppo omogeneo».

Marchionne ha indicato che, dopo aver riposizionato i prodotti e i marchi di Cnh e Iveco «abbiamo proceduto alla loros cissione dal gruppo Fiat con la creazione, il primo gennaio 2011, di Fiat Industrial» e «l'anno scorso abbiamo compiuto un passaggio ulteriore semplificando la struttura del capitale della società con la conversione in azioni rodinarie di tutte le azioni privilegiate e di risparmio». L'ulteriore elemento di complessità, vale a dire il fatto di avere due società quotate su due diversi mercati borsistici, è stato inoltre risolto «per dotare il gruppo di una struttura del capitale più efficiente e più attraente per gli investitori e i mercati finanziari». Adesso «siamo pronti a un altro passo epocale: la fusione di Cnh e Fiat Industrial in una nuova società di diritto olandese, Cnh Industrial N.V. con le azioni quotate a New York Stock Exchange e subito dopo l'efficacia della fusione anche sul mercato azionario gestito da Borsa Italiana. Gli attuali azionisti di Fiat Industrial riceveranno un'azione della futura Cnh Industrial per ciascuna azione Fiat Industrial posseduta, mentre gli azionisti di minoranza di Cnh riceveranno 3,828 azioni della nuvoa società per ciascuna azione Cnh in portafoglio.

L'operazione, ha concluso Marchionne, risponde «a una logica di semplificazione, ma anche di crescita, autonomia ed efficienza. Con la fusione libereremo il potenziale che deriva dall'operare come un'unica azienda. Cnh Industrial diventerà un gruppo totalmente integrato, multinazionale, in grado di competere ai massimi livelli nel settore dei capital goods e capace di attirare investitori internazionali». Nel nuovo Cda di Cnh Industrial sono presenti anche John Elkann, presidente di Fiat, e Guido Tabellini (ex rettore della Bocconi). Lo ha detto il presidente di Cnh Industrial, Sergio Marchionne, parlando all'assemblea straordinaria di Fiat Industrial. Del cda fanno parte inoltre Leo W. Houlè, Peter Kalantzis e John Lanaway, tutti e tre già nel board di Cnh, Sergio Marchionne e Richard Tobin, quest'ultimo numero due di Fiat Industrial. Tre le donne presenti: Mina Gerowin, avvocato, già nel cda di Exor, Patrizia Grieco, presidente esecutivo di Olivetti, e Jacqueline Tammenoms Bakker, membro del cda di Fiat Industrial.


Il logo di Cnh Industrial presenta due colori predominanti: il rosso e il nero. il nuovo logo, svelato in occasione dell'assemblea straordinaria di Fiat Industrial per approvare la fusione con Cnh, è un monogramma (Cnh) in nero su campo rosso che «intende comunicare una solidità tipicamente industriale e rappresenta un'azienda che sta vivendo un periodo di profonda trasformazione organizzativa e culturale puntando su un continuo rinnovamento dei prodotti e della ricerca tecnologica», ha indicato la società. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero