DS, Vergne e Lotterer collaudatori per la nuova E-Tense Fe 19

La nuova E-Tense Fe 19 della DS che sarà collaudata da Vergne e Lotterer
PARIGI – DS ha scelto il primo della classe per collaudare la nuova monoposto che entra in servizio nella quinta stagione della Formula E, la E-Tense Fe 19. Sul circuito...

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PARIGI – DS ha scelto il primo della classe per collaudare la nuova monoposto che entra in servizio nella quinta stagione della Formula E, la E-Tense Fe 19. Sul circuito spagnolo di Calafat il costruttore parigino ha affidato la vettura a Jean-Eric Vergne ed al suo attuale compagno di squadra della Techeetah, il tedesco André Lotterer.


Da fine anno, con la Gen 2, come è stata ribattezzata la nuova macchina, non ci sarà più bisogno della sosta ai box a metà gara per cambiare vettura per concludere un ePrix. Come gli altri modelli, la DS E-Tense Fe 19 dispone di un'unità elettrica da 250 kW e di una batteria da 54 kWh. Il nuovo sistema frenante ha una capacità di recupero dell’energia di 250 kW.

«Il nostro programma in Formula E si intensifica sempre più – ha osservato Xavier Mestelan Pinon, direttore di DS Performance - Le scelte fatte nella fase di progettazione della nostra nuova monoposto 100 % elettrica sono state confermate sin dai primi test. Ora iniziamo la messa a punto dei vari organi. Per questo avevamo bisogno di piloti veloci e di esperienza, niente di meglio del pilota che guida il campionato».

I riscontri raccolti dalla scuderia sono inevitabilmente positivi: tutti i piloti, del resto avevano accolto bene le Gen 2 messe a disposizione dello stesso circuito che aveva varato uno specifico bando per la loro realizzazione. «In Formula E il tempo da passare al volante è misurato - ha osservato Vergne - e quindi è importante approfittare di tutte le occasioni possibili per avere del tempo in pista. Non potevo proprio rifiutare la proposta di DS Performance di testare la loro futura auto». Lotterer è andato oltre: «DS E-E-Tense Fe 19 è incredibile da pilotare. L’aderenza è decisamente superiore, così come la potenza. Sarà interessante vedere il surplus di prestazioni, perché sono convinto che i tempi di ogni giro si ridurranno parecchio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero