DAYTONA BEACH – Max Angelelli, come ritirarsi a 50 anni con una vittoria di prestigio. Il pilota italiano ha fatto parte del vittorioso quartetto che si è imposto...
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Al termine della gara di un giorno, penalizzata dalla pioggia che ha costretto la direzione di corsa a sventolare la bandiera gialla, i due bolidi hanno chiuso a meno di sette decimi l'uno dall'altro. Albuquerque ha lamentato di essere stato toccato: «Non è stata una manovra pulita», ha dichiarato, ma il verdetto della pista non è stato modificato dai commissari. A lui, Barbosa e Fittipaldi è toccata la piazza d'onore, mentre sul gradino più alto del podio sono saliti con Angelelli (vittorioso sul circuito della Florida già nel 2005) anche i fratelli Taylor (Jordan è l'altro) e Jeff Gordon.
E se fra i prototipi la gara è stata equilibrata, nella classe GTLM lo è stata se possibile ancora di più. Perché la avvincente 24 Ore si è conclusa con 7 equipaggi con lo stesso numero di giri, 652. Alla media di poco superiore ai 199 chilometri orari, la Ford GT (una delle quattro schierate dal team di Chip Ganassi) guidata da Müller, Hand e Bourdais ha preceduto di meno di 3 secondi la Porsche 911 RSR di Pilet, Werner e Makowiecki. Alla Ferrari 488 GTE della Risi Competizione non è rimasto che il terzo: Fisichella, Calado e Wilander sono stati “beffati” per meno di un decimo (0,91).
Nella classe GTD, infine, la 24 Ore si è risolta in un “derby” tedesco con una Porsche 911 GT3 R davanti ad una Audi R8 LMS e ad una Mercedes AMG. Il quartetto di piloti che si è imposto in questa categoria è quello composto da Carlo e Michael de Quesada, Morad e Lazare. Al secondo posto l'equipaggio formato da De Philippi, Mies, Gounon e Schmidt ed al terzo quello che ha visto alternarsi alla guida Keating, Bleekemolen, Fanrvache e Christodoulou.
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Il Messaggero