Autostrade, un progetto per far riparare ai detenuti le buche di Roma

L'ad di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci
ROMA - È stato firmato un protocollo di intenti tra Autostrade per l’Italia, il Ministero della Giustizia, Roma Capitale e il Dipartimento dell’Amministrazione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROMA - È stato firmato un protocollo di intenti tra Autostrade per l’Italia, il Ministero della Giustizia, Roma Capitale e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per riqualificare le strade della Capitale attraverso il lavoro dei detenuti. I dettagli dell’accordo sono stati illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa in Campidoglio, alla quale sono intervenuti il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, la Sindaca di Roma Virginia Raggi, l’Amministratore delegato di Atlantia e Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci, il Capo della Polizia Penitenziaria Francesco Basentini e la Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma Maria Antonia Vertaldi.


Lo riferisce in una nota Autostrade per l’Italia. In una prima fase saranno 15 i detenuti coinvolti - selezionati tra quelli a bassa pericolosità e con pene ridotte - che verranno formati in carcere e presso scuole di formazione di Autostrade per l’Italia per una durata di due mesi e mezzo, al termine dei quali otterranno un attestato professionale. I loro primi interventi interesseranno le strade adiacenti al penitenziario di Rebibbia che, una volta risanate, diverranno il laboratorio di formazione dei detenuti. Successivamente i detenuti formati saranno impiegati nell’area metropolitana della Capitale per la pulizia delle caditoie, la riparazione delle buche a caldo e il ripasso delle strisce pedonali, in particolare delle arterie a basso scorrimento del centro storico.

Autostrade per l’Italia fornirà gratuitamente la formazione tramite caposquadra, i dispositivi di protezione individuale, le attrezzature e i materiali, mentre i cantieri saranno responsabilità del Campidoglio. «Con la firma di questo protocollo - ha dichiarato Giovanni Castellucci - Autostrade per l’Italia mette a disposizione di Roma Capitale competenze, mezzi e materiali per riqualificare una serie di strade del centro storico, insegnando un mestiere ai detenuti e dando così loro una chance concreta di re-inserimento sociale. Siamo molto felici di poter contribuire ad un progetto innovativo che affronta uno dei problemi storici della Capitale, con un modello organizzativo socialmente utile».

Questa collaborazione sarà anche un’ottima occasione per testare le nuove smart-technologies utilizzate da Autostrade per l’Italia, in collaborazione con Google e Pirelli, che tramite foto geolocalizzate degli avvallamenti e delle buche, con pneumatici intelligenti capaci di fornire informazioni sul manto stradale, permetteranno di pianificare e gestire al meglio la manutenzione del piano viabile della Capitale. L’intesa sottoscritta rientra el più ampio impegno che da anni Autostrade per l’Italia dedica alla riabilitazione della popolazione carceraria. Dal 2005, infatti, i detenuti di Rebibbia a Roma svolgono un’attività di riconoscimento fotografico delle targhe dei veicoli che non hanno corrisposto il pedaggio.


Più di recente sono state attivate nuove opportunità di lavoro per alcuni reclusi nell’Istituto di detenzione di Opera a Milano: il progetto prevede la messa in sicurezza e la preparazione per lo smaltimento di centinaia di migliaia di Telepass, che dopo aver esaurito il loro ciclo di vita vengono sostituiti con nuovi dispositivi tecnologici. Da maggio scorso 10 addetti, tra detenuti e civili regolarmente assunti a tempo indeterminato, gestiscono la dismissione di circa 290 mila apparati Telepass all’interno di un laboratorio appositamente attrezzato nella casa di reclusione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero