De Villota, da Alonso a Lorenzo la F1 piange la combattente Maria

De Villota, da Alonso a Lorenzo la F1 piange la combattente Maria
Arriva dalla Spagna, poco dopo l'alba, la notizia più tragica e triste, quando si è da poco aperto ufficialmente il week-end di Formula 1, a Suzuka,...

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Arriva dalla Spagna, poco dopo l'alba, la notizia più tragica e triste, quando si è da poco aperto ufficialmente il week-end di Formula 1, a Suzuka, dall'altra parte del mondo. L'ex pilota Maria de Villota, 33 anni, vittima un anno e mezzo fa di un terribile incidente durante un test con la Marussia, in cui perse un occhio, è stata trovata morta in una camera dell'hotel Congresos, a Siviglia, dove avrebbe dovuto tenere una conferenza. Il mondo dello sport è in lutto.


«È difficile parlare di Maria de Villota in questo momento, avevo appena tolto il casco quando mi hanno detto della sua scomparsa e ancora non riesco a crederci, ho bisogno di fermarmi un momento a pensare», dice Fernando Alonso, stordito dalla notizia.

«La grande perdita di Maria de Villota, una combattente. Mancherai al mondo sportivo». È il pensiero postato su twitter dal pilota della Yamaha Jorge Lorenzo. «Sono molto colpito - prosegue il maiorchino -, anche se non la conoscevo personalmente ho capito dal suo sguardo che era una ragazza con un grande spirito combattivo. Non sono a conoscenza di cosa sia successo ma è certamente una notizia triste per tutta la Spagna».

«Da lei ho imparato tanto sulla vita, in lei non c'erano esitazioni, era innamorata della vita, aveva sempre il sorriso sul volto. Nonostante non avesse mai guidato in Formula 1, non aveva mai perso la passione per questo sport e la speranza. Maria è riuscita a fare la differenza», ricorda il manager della Sauber, Monisha Kaltenborn. «Quando l'ho incontrata per la prima volta, abbiamo passato mezza giornata assieme come ambasciatori della Fia a Parigi - prosegue la manager indiana, una delle poche donne nel circus -, era così frizzante, piena di voglia di vivere ed entusiasta per i test che doveva affrontare con la Marussia. Mi aveva detto che stentava a credere di aver avuto una opportunità del genere, poi tutto è andato terribilmente male. Ci siamo riviste anche dopo l'incidente, non riuscivo a credere in quanto poco tempo si fosse rimessa in piedi».

«Era fonte di ispirazione non solo per le donne che praticano sport ma per tutti coloro che nella vita hanno subito un grave incidente», aggiunge l'amministratore delegato della McLaren, Martin Whitmarsh. «La sua storia, la sua determinazione si espande dalla Formula 1 a tutti gli altri sport. L'immagine di lei quest'anno a bordo pista a Barcellona, circondata da decine di bambini, racconta una grande storia».


Ma la commozione per la morte di Maria accomuna tutto il mondo dei motori. «Anche se siamo lontani, i cuori e le menti di tutta la squadra sono con la famiglia di Maria de Villota in questo terribile, terribile momento». Scrive su twitter il team McLaren. «Ho pianto per l'ingiustizia della sua morte», spiega l'ex campione di rally, Carlos Sainz. «Una notizia tragica. L'avevo incontrata solamente due settimane fa a un meeting della Fia, stava facendo molto per le donne nel mondo delle corse», aggiunge l'ex pilota di Formula uno Karun Chandhok.
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Il Messaggero