De Meo(Renault) e Blume (VW Group) assieme per migliorare transizione. Ipotesi sostegno eFuels per prolungare vita motori termici

Da sinistra il Ceo del Gruppo Renult Luca de Meo ed il Ceo del Gruppo Volkswagen Oliver Blume
PARIGI - Forti di una conoscenza di lunga data e di una reciproca stima, due personaggi di spicco nel mondo dell’automobile - il Ceo del Gruppo Volkswagen Oliver Blume e il...

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PARIGI - Forti di una conoscenza di lunga data e di una reciproca stima, due personaggi di spicco nel mondo dell’automobile - il Ceo del Gruppo Volkswagen Oliver Blume e il Ceo del Gruppo Renult Luca de Meo - potrebbero condizionare le future mosse dei politici ‘only electric’ di Bruxelles. Ed arrivare a far riscrivere le regole per raggiungere la imprescindibile riduzione della CO2 ma senza errate costrizioni tecnologiche. Quello che secondo alcuni analisti potrebbe crearsi è un “asse Francia - Germania” interamente dedicato all’automotive, in cui la capacità di ricerca e innovazione potrebbe essere coordinata e sfruttata sinergicamente per portare sul mercato soluzioni più democratiche rispetto al solo elettrico e capaci di far accettare e sopportare all’utenza (in primis europea) il peso e i costi della transizione. Molti segnali confermano che qualcosa si sta muovendo in questa direzione.

Al recente Salone di Parigi Luca de Meo, Ceo del Gruppo Renault, ha detto di vedere gli eFuels (sostenuti da Blume quando era solo Ceo di Porsche) come un’opportunità per prolungare la validità dei motori a combustione nei prossimi anni. E di contare su una rivalutazione di questo tipo di carburante da parte di Blume nel nuovo ruolo di capo del colosso Volkwagen. Quella che de Meo si attende - riporta l’autorevole magazine tedesco Automobilwoche - è dunque un’inversione di marcia strategica alla Volkswagen per mantenere vivo il settore dei motori termici in futuro. Il Ceo di Renault non ha mancato di mandare un segnale all’ex collega Blume - de Meo ha guidato il marketing di Volkswagen e Audi, per poi diventare il numero uno di Seat - affermando che «Renault è sempre stata brava a fare cose inaspettate, a volte pazze. Un marchio tedesco, invece, è prevedibile». Tra gli ambiti in cui Renault e Volkswagen potrebbero collaborare vi sono il redditizio settore dei veicoli commerciali, quello del software e quello dell’economia circolare. Il tutto (fa notare qualche analista) anche per rafforzare le difese nei confronti del pericolo cinese.

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Il Messaggero