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PARIGI - «A Marchionne devo molto, era una persona che aveva grande capacità di analizzare le situazioni e un grande coraggio manageriale». Lo ha detto a ‘Omnibus’ su La7 il Ceo di Renault, Luca De Meo, che era stato uno dei cosiddetti ‘Marcchionne Boys’ alla Fiat.«Il suo merito più grande - dice il Ceo di Renault - è stata la sua grande determinazione e la capacità di guardare al di là delle frontiere classiche del management. Marchionne è stato capacissimo di cambiare sempre il perimetro delle situazioni e ha permesso alla Fiat di proiettarsi sullo scenario internazionale. Il suo più grande errore, quello di chiedere a sé stesso così tanto, di lavorare in maniera talmente ossessiva. Purtroppo se ne è andato giovane».
De Meo viene indicato come un manager deciso ma gentile, in un panorama in cui invece la maggior parte dei manager ha metodi bruschi e da despota. «Il mio stile ha delle caratteristiche personali che uno interpreta giorno per giorno nel lavoro, non è necessario essere despoti, bisogna essere direttivi perché le decisioni devono essere prese con velocità, ma non serve scavalcare nella maleducazione. Cerco di convincere le persone e lo stile è quello che conta», conclude il Ceo di Renault.«C’è un ritardo sulle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici la cui realizzazione dovrebbe coinvolgere tutti, costruttori, stato e aziende energetiche, ma ultimamente le vendite stanno andando più veloci dello sviluppo di queste infrastrutture, cosa che sta accadendo in tutti i Paesi, e il risultato sarà che venderemo tante auto elettriche e la gente non potrà ricaricarle».
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