De Meo a Bruxelles, meno regole e più progetti comuni. In vista del voto di giugno l’ad di Renault propone un “modello Airbus”

Luca de Meo, ceo di Renault Group e presidente Acea
Più cooperazione, meno vincoli normativi, maggiori investimenti comuni: a meno di tre mesi dal voto per il rinnovo del Parlamento Europeo «in vista dei dibattiti che...

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Più cooperazione, meno vincoli normativi, maggiori investimenti comuni: a meno di tre mesi dal voto per il rinnovo del Parlamento Europeo «in vista dei dibattiti che alimenteranno la campagna elettorale», Luca de Meo, ceo di Renault Group e presidente Acea, ha diffuso una ‘Lettera all’Europa, destinata ai principali decision maker e stakeholder in tutta Europa «non per fare politica, ma per dare un contributo alle scelte sulla politica giusta». Il documento di una ventina di pagine contiene sette raccomandazioni e otto misure per sviluppare una vera e propria politica industriale europea, competitiva e decarbonizzata: un appello a realizzare con successo e in modo sinergico la transizione energetica dell’industria automobilistica trasformando questa trasformazione senza precedenti in un trampolino di lancio per il rinnovamento industriale per tutto il continente, sviluppando collaborazioni intersettoriali e portando avanti progetti di ampio respiro tra settori pubblici e privati. Il modello - spiega il manager italiano - è il ‘modello Airbus’, con un riferimento - non casuale - alla principale success story dell’industria europea in un settore dove invece la concorrenza americana mostra la corda e quella cinese non riesce a raggiungere i necessari livelli di qualità e innovazione.

Nel processo di elettrificazione dell’automotive globale, peraltro, Pechino si muove da una situazione di relativo vantaggio: circa il 4% delle vendite di veicoli elettrici in Europa è realizzato da marche cinesi che nel 2023 hanno coperto il 35% delle esportazioni mondiali di BEV, grazie a un vantaggio in termini di costi pari a 6-7.000 euro nelle auto del segmento C (ovvero il 25% del prezzo totale). De Meo evidenzia i vincoli normativi cui devono far fronte i costruttori in Europa, dal momento che 8-10 nuovi regolamenti vengono introdotti ogni anno a livello Ue mentre sul fronte della concorrenza le case cinesi fino al 2022 hanno potuto contare su un totale fino a 160 miliardi di euro di incentivi alla produzione e negli Usa sono previsti 40 miliardi di dollari di crediti di imposta per la produzione verde grazie all’Inflation Reduction Act.

Convinto che «la transizione ecologica è uno sport di squadra» e che «l’industria automobilistica europea può in breve tempo diventare la soluzione alle sfide del continente», de Meo lancia un appello a politici, amministratori, cittadini europei, ONG, protagonisti dei settori dell’energia, del software, del digitale, e non solo, affinché si attivino per collaborare alla creazione di un nuovo ecosistema della mobilità in Europa. Il CEO di Renault Group propone, infine, il lancio di dieci grandi progetti europei in ambiti strategici, che vanno ben oltre l’industria automobilistica: promuovere le piccole auto europee, naturalmente, ma anche rivoluzionare le consegne dell’ultimo miglio, sviluppare le infrastrutture di ricarica e la tecnologia V2G, aumentare la competitività dell’Europa nel settore dei semiconduttori.

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Il Messaggero