ASSUNCION – La Dakar 2016 ha sancito una svolta. Nel senso che sono state interrotte alcune serie che duravano da qualche anno. La Peugeot ha iscritto il proprio nome...
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Sempre nel 2016, l'olandese Gérard de Rooy è tornato a vincere con Iveco (lo aveva già fatto nel 2012) la Dakar riservata ai camion. Fra i suoi due successi, la prova era stata dominata da un'altra casa, la russa Kamaz, che aveva fatto trionfare tre piloti differenti: Eduard Nikolaev, Andrey Karginov e Airat Mardeev. Il costruttore italiano vuole bissare l'affermazione e porta quattro veicoli anche all'edizione 2017, uno dei quali affidato all'esordiente (con il brand) Wuf Van Ginkel.
Anche l'argentino Marcos Patronelli, primo con i quad, è uno che aveva già vinto la Dakar nel 2010 e nel 2013. Il dominio di Yamaha è assoluto: finora nessun altro brand figura nell'albo d'oro di questa competizione. Fra i piloti, nelle due edizioni in cui non è riuscito a primeggiare, si erano imposto il cileno Ignacio Casale ed il polacco Rafal Sonik. Tuttavia, né Marcos né il fratello Alejandro (pure lui vincitore di due edizioni) saranno al via: i due hanno spiegato di non gradire il tracciato.
Il vero nome nuovo consacrato dalla Dakar 2016 è stato quello del 29enne Toby Price. Primo australiano a vincere il rally, ha iscritto il proprio nome dopo che il francese Cyril Despres e lo spagnolo Marc Coma si erano spartiti equamente i successi delle ultime dieci edizioni, incluse le ultime tre “africane”.
Il Messaggero