PALERMO - Sbloccati 45 cantieri fermi da anni. Arriva dal porto di Palermo il più clamoroso esempio positivo di vittoria sulla burocrazia. Pasqualino Monti, presidente...
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E non basta. Palermo punta al rilancio anche della cantieristica. «Lavoriamo con Fincantieri - ha aggiunto Monti - per fare del polo cantieristico palermitano un centro non solo di riparazione e allungamento delle navi, ma anche di costruzione delle grandi navi passeggeri di cui Fincantieri è leader mondiale».
Complessivamente il progetto in atto nei porti della Sicilia occidentale ha già fatto impennare le entrate del sistema da 25 milioni del 2017 a oltre 153 milioni. Notevole anche l’urto occupazionale riflesso da una crescita record delle giornate lavorate che ha tagliato drasticamente il ricorso alla cassa integrazione.
Crociere, cantieristica e non solo. I porti siciliani sono anche un polo strategico per le Autostrade del mare, il trasporto di tir via mare che abbatte notevolmente costi e inquinamento. E non a caso il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, ha scelto proprio Palermo pr sottolineare l’urgenza di un supporto per accompagnare le politiche ambientali che impongono dal prossimo primo gennaio l’utilizzo di combustibili con una percentuale di zolfo non superiore allo 0,5% contro l’attuale 3,5%. «Insomma - ha sottolineato Messina - almeno in questa prima fase dal punto di vista economico l’avvio del Sulphur Cap 2020 si sta rivelando decisamente più impegnativo del previsto e ad oggi il passaggio dal combustibile 3,5% al combustibile allo 0,5%, porta ad un differenziale di 250/260 dollari Usa /tonnellata. Il che significa un rincaro di oltre l’80% della bolletta energetica delle compagnie di navigazione».
Per Mario Mattioli, presidente di Confitarma, il deficit della bolletta logistica, dimostra che l’Italia ha e deve cambiare, magari da subito, dando vita almeno a un sottosegretario con delega totale agli “affari di mare” oggi dispersi fra nove ministeri diversi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero