TORINO - Il mercato italiano dell’ auto è cresciuto a settembre del 17,43%: le immatricolazioni sono state 153.617 a fronte delle 130.820 dello stesso mese...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nei nove mesi le consegne sono state 408.286, anche in questo caso con una crescita maggiore del mercato, pari al 20,24% sull’analogo periodo dell’anno scorso. In crescita anche la quota: 29,04% rispetto al 28,36%. Il brand Alfa Romeo, grazie all’ascesa della Giulia, «costantemente sul podio delle vetture premium di segmento D», ha incrementato le vendite a settembre del 47,25%. Lo sottolinea Fca in una nota nella quale aggiunge che per Jeep l’incremento è stato del 46,08%, per Lancia del 18,4% e per Fiat del 16,02%. Si conferma la forte presenza dei modelli Fca nella “top ten”, con 5 vetture tra le più vendute del mese: Panda, Ypsilon, 500L, che occupano nell’ordine le prime tre posizioni, ma nella classifica sono presenti anche la 500 e la 500X.
«I dati del mese di settembre confermano che l’auto resta un bene centrale nella mobilità per l’opportunità data dalle forti promozioni commerciali e dalle agevolazioni fiscali, per affrontare un bisogno di sostituzione del parco anziano, rinviato per troppo tempo». Lo afferma Massimo Nordio, Presidente dell’Unrae, l’associazione delle Case automobilitiche estere. «Il risultato di settembre - prosegue Nordio - conferma la nostra previsione di un mercato quest’anno vicino a 1.850.000 immatricolazioni, con una crescita a doppia cifra, migliore delle aspettative di inizio anno». Altra opportunità di rinnovo del parco si intravede nel settore delle auto a società, dove bene ha funzionato il superammortamento. L’annunciata riduzione della misura dal 140% al 120% penalizza il comparto e genererà inevitabilmente nei prossimi 3 mesi un’anticipazione della domanda con conseguenze negative sul 2017. «Andrebbe rivista la decisione di riduzione dell’aliquota - conclude Nordio - sottolineando che tale stimolo di natura fiscale si era rivelato vincente nel contribuire al ringiovanimento del parco attraverso le auto aziendali e che, pertanto, dovrebbe essere di natura strutturale».
Il Messaggero