ROMA – «È il momento delle azioni responsabili», ha sintetizzato Alejandro Agag, presidente e cofondatore della Formula E. Per questo, in accordo con...
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La moratoria dovrebbe scadere prima della gara in programma il 21 giugno all'ex scalo internazionale di Tempelhof, a Berlino, dove già in passato si erano corsi due ePrix in un fine settimana. Nessuno è attualmente in grado di fare previsioni sulla chiusura dell'emergenza per il coronavirus. A New York, la Formula E dovrebbe sbarcare in luglio, anche se nel frattempo è già stato fatto slittare il Salone previsto per aprile: è stato rimesso in calendario in agosto.
La Formula E aveva anticipato nei giorni scorsi l'intenzione di prendere in considerazione la possibilità di fare disputare le gare a porte chiuse. Un'opzione difficile per una rassegna che ha fatto della centralità degli ePrix uno dei suoi punti di forza, a meno che non vengano scelti circuiti stabili o aree come, ad esempio, quella della capitale tedesca. “La salute del personale, degli spettatori e di tutto coloro che lavorano per la Formula E rappresentano la nostra priorità”, si legge in una nota degli organizzatori.
Che hanno anche adottato lo stesso sistema della bandiere a colori per la disputa delle prossime corse. I mesi di marzo e aprile sono contrassegnati in rosso, quello di maggio è attualmente ancora giallo, mentre giugno e luglio sono ancora verdi. Con la bandiera rossa non ci sono gare, con quella gialla non ne è esclusa la possibilità (ma per Seul è già stata sancita l'impossibilità di correre nella data prevista), mentre con il verde le prove sono confermate. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero