OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
TORINO - Nel mese di marzo 2022 sono state immAtricolate dalla Motorizzazione italiana 119.497 autovetture, con una variazione di -29,7% circa, per la precisione -29,66%, rispetto a marzo 2021, quando ne erano state immatricolate 169.886 (a febbraio erano state immatricolate 110.869 autovetture, con una variazione di -22,56% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Nei primi tre mesi del 2022 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 338.258 autovetture, con una variazione di -24,4% rispetto allo stesso periodo del 2021, quando ne erano state immatricolate 447.245. Il Gruppo Stellantis nel mese di marzo 2022 ha registrato in Italia un calo delle immatricolazioni auto del 36,6% a 43.293 unità, contro le 68.290 unità dello stesso mese del 2021. A febbraio erano diminuite del 29,2%. Il mese scorso il gruppo aveva una quota del 36,2% del mercato italiano, contro il 40,2% dello stesso mese del 2021. Nei primi tre mesi dell’anno, le vetture registrate sono state 123.768, in discesa del 31,2% rispetto alle 180.024 dello stesso periodo del 2021.
Come segnalato dal ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, in marzo i trasferimenti di proprietà sono stati 450.846 a fronte di 331.779 passaggi registrati a marzo 2021, con un aumento di quasi il 36%.
«La situazione non cambia - spiega - se si considera il primo trimestre quando le immatricolazioni sono state 338.258 con cali del 24,4% sul primo trimestre 2021 e del 37,1% sullo stesso periodo del 2019. Anche il confronto con il 2019 è fuorviante perché il mercato italiano con 1.916.951 immatricolazioni era ben lontano da quota 2.200.000, livello necessario per assicurare la regolare sostituzione del parco circolante: 40 milioni di auto. Se si proietta il numero di auto vendute nel trimestre sull’intero 2022 si ottiene un volume di 1.127.527 immatricolazioni, livello molto vicino a quello del 1967». Il Csp indica tra le cause la pandemia, con il crollo del Pil nel 2020 e il recupero parziale nel 2021, la crisi dei microchip, la guerra in Ucraina con il suo impatto psicologico, il riaffacciarsi dell’inflazione, la minaccia di una nuova stagflazione. «A tutto questo - sottolinea il presidente Gian Primo Quagliano - si è aggiunta nel nostro Paese il fatto che il Governo da mesi annuncia che adotterà incentivi per sostenere la domanda di auto, ma siamo ancora nella fase degli annunci. Gli interessati all’acquisto di un’ auto non comprano perché attendono gli incentivi. Un meccanismo analogo c’è per i pneumatici per i quali è stato annunciato un bonus non ancora operativo».
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero