NAPOLI - Alla larga dal benzinaio: il prezzo dei carburanti spaventa sempre più automobilisti e autotrasportatori. Le promozioni estive, con premi fedeltà e supersconti nei...
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Le cause. La crisi economica rallenta la mobilità: si lavora meno, dunque ci si muove meno. Aumentano le transazioni on line, si riduce al minimo indispensabile il contatto diretto. Il piacere di viaggiare in auto? Battuto dall’incubo della sosta alla stazione di servizio. Sono migliaia gli italiani che rinunciano alle vacanze o, comunque, agli spostamenti in auto. Se possibile, si ricorre a soluzioni alternative anche per il tempo libero: treni e voli low cost si affermano sempre più come mezzi di trasporto alternativi all’auto.
Spesa aumentata. Secondo le elaborazioni del Centro Studi Promotor GL Events, nonostante il forte calo dei consumi, nel primo semestre 2012 la spesa complessiva per l’acquisto di benzina e gasolio per autotrazione è comunque salita a 33,5 miliardi di euro, con un incremento dell’8,8%. Il calo dei consumi è stato infatti più che compensato dalla crescita dei prezzi. Il prezzo medio ponderato della benzina nel primo semestre 2012 è aumentato del 17,66% rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre per il gasolio l’incremento è stato del 21,63%. Ciò significa che il calo dei consumi non incide sui conti dello Stato, che ha guadagnato, con le accise, 18 miliardi di euro (+18,6%). Secondo i calcoli degli esperti del CSP, il maggior prelievo fiscale medio ponderato è del 23,93% per la benzina e del 35,05% per il gasolio. In calo, ma appena dello 0,8%, la componente industriale, cioè la parte della spesa che va alle compagnie petrolifere e alla distribuzione. Si tratta comunque di 15,5 miliardi. Crisi economica e prezzi alle stelle incominciano quindi a colpire anche i bilanci di compagnie petrolifere e distributori. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero