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Raccontano che Pierre-Jules Boulanger, incaricato nel 1936 da André Citroën di progettare la 2CV, scrisse: «Voglio quattro ruote sotto ad un ombrello, capaci di trasportare una coppia di contadini, cinquanta chili di patate ed un paniere di uova attraverso un campo arato. Senza rompere un uovo». Boulanger e il fondatore dell’omonima casa automobilistica francese non potevano sapere minimamente quanto sarebbe diventato difficile fare un’auto capace di attraversare le nostre metropoli, di costare il giusto e senza emettere neppure un grammo di CO2. Eppure la nuova Citroën C3 sembra esserci riuscita diventando, per la sua quarta generazione, elettrica con un’autonomia di 320 km e con un prezzo che parte da meno di 24mila euro. Dunque una storia importante che comincia e ricomincia per un marchio glorioso e una vettura fondamentale anche per l’Italia, visto che 3 su 10 Citroën vendute sono C3 e dal 2002 ne sono state sfornate 5,6 milioni dei quali uno è stato targato lungo lo Stivale. Lunga 4 metri e un cm, la piccola transalpina diventa crossover aggiungendo 10 cm in altezza ed è la prima Citroën con il nuovo logo, inoltre è la prima auto del gruppo Stellantis ad essere basata sulla piattaforma Smart Car sulla quale nasceranno a breve altri modelli per altri marchi e anche la nuova C3 Aircross che, per distinguersi dalla sorellina, non utilizzerà l’altezza da terra, ma una maggior lunghezza e la possibilità di avere 7 posti. La C3 mette comunque sul piatto 5 posti comodi, un bagagliaio da 310 litri e un abitacolo digitale nel quale anche lo smartphone può diventare parte integrante della strumentazione. E poi c’è il capitolo comfort, fondamentale per una Citroën, che vede la presenza di due importanti voci: i sedili Advanced Comfort e le sospensioni Progressive Hydraulic Cushions, dotate di ammortizzatori provvisti di un doppio smorzatore idraulico.
Per la sicurezza invece ci sono la frenata automatica d’emergenza da 5 a 135 km/h, l’allerta per l’allontanamento della corsia, il monitoraggio della stanchezza del guidatore, il controllo automatico della velocità che legge i segnali, l’assistenza per le partenze in salita e i fari a commutazione automatica.
L’unità a 3 cilindri funziona a ciclo Miller in unione con un elettrico a 48 volt da 21 kW inserito nel cambio automatico doppia frizione a 6 rapporti permettendo di marciare ad emissioni zero in città fino al 50% del tempo e di abbattere i consumi del 15%. In questo modo il crossover elettrifica ulteriormente la gamma (dove ci sono già da tempo le ibride plug-in da 180 cv e 225 cv) e quella del marchio anche grazie all’arrivo delle C4 e C4 X rinnovate che, alla versione elettrica da 100 kW e batteria da 50 kWh, aggiungono anche quella da 115 kW e batteria da 54 kWh per un’autonomia di 420 km. Citroën in Italia punta a vendere il 20% della C3 in elettrico e, grazie a tutte le novità, a conquistare in Europa una quota di mercato del 5%. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero