Cina terra promessa, è il mercato più grande dove tutte le case auto sognano di affermarsi

Jacques Villeneuve con la Venturi nel'eprix di Pechino del 2015
La FE ritorna in Cina. È una buona notizia per gli appassionati del motorsport della Repubblica Popolare, che tra il 19 e il 21 aprile potranno festeggiare anche gli assi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La FE ritorna in Cina. È una buona notizia per gli appassionati del motorsport della Repubblica Popolare, che tra il 19 e il 21 aprile potranno festeggiare anche gli assi della F1, pure loro di nuovo impegnati nel paese dopo anni di assenza. Ma è una buona notizia anche per i costruttori, per i quali il palcoscenico del Celeste Impero e del circuito di Shanghai, dove il mondiale elettrico fa tappa per la prima volta, è estremamente importante, tanto più che l'organizzazione del mondiale a zero emissioni ha un accordo importante per la copertura televisiva degli ePrix 11 e 12 della decima stagione, in programma il 25 e 26 maggio. Rimaneggiato e accorciato rispetto a quello della F1, il tracciato di Formula E supera di poco i 3 km di lunghezza e dispone di 12 curve.

La Formula E torna nella nazione dove era partita e a cinque anni di distanza dall'ultima volta. La prima e storica gara si era disputata a Pechino il 13 settembre del 2014 lungo un tracciato cittadino con 20 tornate ricavato nei pressi dello stato olimpico che aveva ospitato i giochi estivi del 2008. L'aveva vinta il brasiliano della Abt Lucas di Grassi, anche se la pole era andata a Nicolas Prost della Renault e.dams, mentre il giapponese Takuma Sato (Aguri) si era assicurato il giro veloce. L'anno dopo Sébastien Buemi, che avrebbe poi vinto il titolo individuale (e la Renault e.dams avrebbe quello a squadre), aveva fatto l'en plein. Nelle successive tre stagioni la Formula E si era accasata ad Hong Kong, la ex colonia britannica da 7,5 milioni di abitanti passata sotto il controllo cinese nel 1997, dove avevano vinto (di nuovo) Buemi (2016), poi Sam Bird e Felix Rosenqvist (2017) e Edoardo Mortara (2019). Due settimane dopo l'affermazione dello svizzero con passaporto anche italiano la carovana elettrica si era trasferita a Sanya, sull'isola di Hainan, dove si era imposto Jean Eric Vergne. Il calendario del 2020 prevedeva una nuova gara sul medesimo circuito cittadino, ma il programma era stato rivoluzionato a causa del Covid.


Se c'è un paese dove il mondiale a zero emissioni è di casa, quello è la Cina, dal punto di vista dei volumi il più grande mercato elettrico del pianeta. Più in generale l'interesse verso il motorsport è elevato, tanto anche il World Rally Championship strizza l'occhio al Celeste Impero e ai suoi milioni di appassionati. Ma intanto, dopo la Formula 1, tocca alla Formula E, fra i cui protagonisti c'è anche una scuderia, la Ert (ex Nio), per la quale corrono il brasiliano Sergio Sette Camara e il britannico Dan Ticktum e che, nella quarta stagione, aveva ingaggiato anche l'italiano Luca Filippi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero