Aumento delle accise, benzina più cara: 257 euro l'anno in più rispetto al 2010

La pompa di benzina, l'incubo degli automobilisti
MESTRE - Brutte notizie per gli automobilisti italiani: da sabato prossimo, primo marzo, scatta un nuovo aumento delle accise sui carburanti. Lo segnala la Cgia secondo cui dal...

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MESTRE - Brutte notizie per gli automobilisti italiani: da sabato prossimo, primo marzo, scatta un nuovo aumento delle accise sui carburanti. Lo segnala la Cgia secondo cui dal prossimo week-end fare il pieno alla nostra autovettura costerà un pò di più.


L'incremento medio annuo in capo a una famiglia italiana con un'auto a benzina che percorre mediamente 15.000 Km all'anno sarà di 13 euro, mentre per un'autovettura alimentata a gasolio l'aumento sarà di 17 euro, ritocchi, dunque «tutto sommato abbastanza contenuti». Il ritocco che scatterà sabato prossimo, fa notare la Cgia, è stato previsto dal cosiddetto «Decreto del fare», approvato dal Governo Letta nel giugno dell'anno scorso. Questo aumento delle accise, pari a 2,40 euro ogni 1.000 litri consumati, garantirà, secondo le stime, 75 milioni di euro di gettito che finanzierà alcuni interventi per il rilancio dell'economia (nuova legge Sabatini, conferma del credito di imposta per il settore cinematografico, rilancio della nautica e della produttività del sistema portuale).

Tuttavia, è bene ricordare che una famiglia con un'auto alimentata a benzina con una percorrenza annua di 15.000 Km quest'anno sborserà 257 euro in più rispetto al 2010. Nel caso di automobile diesel, invece, l'incre mento rispetto a quattro anni fa sarà addirittura di 388 euro. Questi aumenti sono riconducibili al fatto che in questi ultimi cinque anni le accise sui carburanti sono state ritoccate ben 10 volte, mentre l'Iva è stata aumentata due volte.


«Oltre alle famiglie - segnala il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - questi aumenti interesseranno le categorie che utilizzano professionalmente un mezzo di trasporto. Mi riferisco, in particolar modo, ai taxisti, agli autonoleggiatori, agli agenti di commercio e ai trasportatori. Ricordo che l'80 per cento circa delle merci italiane viaggia su gomma». «È vero che grazie al rimborso delle accise gli autotrasportatori, ad esempio, possono recuperare gli aumenti fiscali che subiscono alla pompa; tuttavia, bisognerà vigilare affinchè i prezzi dei prodotti che giungeranno sugli scaffali di negozi e supermercati non subiscano degli aumenti ingiustificati», conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero