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MILANO - Dopo averne apprezzato in una precedente occasione le doti di grande viaggiatrice comoda, brillante e piacevole da guidare, abbiamo avuto modo di provare la C5 Aircross Hybrid nelle condizioni migliori più adatte a valutare l’altra “faccia della medaglia” – le performance ambientali – della propulsione ibrida plug-in che per il Suv più grande del catalogo Citroën prevede l’abbinamento tra il benzina 1.6 da 180 cv e l’unità elettrica da 80 kW (109 cv).
Il risultato è un sistema da 225 cv complessivi con 320 Nm di coppia la cui disponibilità immediata ha piacevolmente impressionato nel corso del test, interamente sviluppato in ambito urbano e quindi caratterizzato dai continui “stop and go” tipici del traffico cittadino che, almeno a Milano, è sembrato poco o nulla condizionato dall’inserimento anti-Covid in zona arancione.
Abbiamo guidato per un’ora abbondante, percorrendo una ventina di chilometri in modo “nomale”, senza tenere gran conto dei suggerimenti forniti dallo stesso costruttore per ottimizzare lo sfruttamento della propulsione elettrica, anzi approfittando dei rari tratti di strada sgombra per assaporare le accelerazioni brucianti che rappresentano l’effetto più gradevole della guida elettrica.
Nonostante l’approccio...
A proposito di ricarica, il tempo previsto per completare l’operazione in ambito domestico varia da 4 a 7 ore varia tra 4 e 7 ore a seconda della presa utilizzata, mentre possono bastare meno di due ore se si dispone di una Wall Box collegata al caricatore opzionale da 7,4 kW. La ricarica può essere posticipata e programmata, magari per approfittare di tariffe elettriche più favorevoli, sia sul display di bordo sia in remoto tramite l’app My Citroën da scaricare sul proprio smartphone.
Nel listino italiano la C5 Aircross Hybrid è presente con gli allestimenti Feel e Shine i cui prezzi partono da 42.100 e 43.600 euro rispettivamente. Cifre che possono scendere grazie agli ecobonus statali che per vetture con questo livello di emissioni di CO2 (nell’ordine dei 32 g/km) valgono 6.500 euro in caso di rottamazione, senza la quale il bonus scende a 3.500 euro. A questi contributi si possono aggiungere gli eventuali incentivi stanziati a livello locale.
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