L'autobus-tunnel che combatte traffico e inquinamento

Il progetto del Bus Mega-straddle
La lotta al traffico urbano non ha confine. E le strade, appunto, per cercare le soluzioni sono davvero infinite.  Dopo l’avveniristica funivia di Chicago (che ha...

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La lotta al traffico urbano non ha confine. E le strade, appunto, per cercare le soluzioni sono davvero infinite.  Dopo l’avveniristica funivia di Chicago (che ha riaperto le ipotesi più o meno probabili anche per la Capitale) ora arriva l’autobus-tunnel indicato dalla Cina. Che ha una voce in capitolo non indifferente vista la densità della popolazione del Paese del dragone con le sue città trafficate e inquinate al massimo grado.  E’ il “Bus Mega-straddle" progettato qualche anno fa da un ingegnere cinese Song Youzhou e che dovrebbe diventare presto realtà.

Dopo tanti annunci, la presentazione vere e propria è avvenuta pochi giorni fa all'International High-Tech Expo di Pechino dove l'azienda Transit Explore Bus ha rivelato che il veicolo è in fase di produzione e quest'estate, entro luglio, cominceranno i test su strada, nel nord della Cina. Di che si tratta?  Una specie di enorme bus-tram  sopraelevato con una cabina passeggeri simile a un ponte mobile che cammina su rotaie poste agli estremi della strada. E che permette alle auto di passare al di sotto. Praticamente un tunnel in movimento che può trasportare in una volta ben 1400 passeggeri, l’equivalente di 40 vetture tradizionali. E ha costi e tempi di realizzazione inferiore a quelli di una metropolitana, 

Naturalmente sarà elettrico, con un risparmio di carburante enorme: meno di 800 tonnellate all'anno con una riduzione di 2.500 emissioni di anidride carbonica all’anno. Particolare quest’ultimo tutt’altro che trascurabile perché a Pechino l’inquinamento  dell'aria è fino a 20 volte superiore al limite posto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Provato il sistema entro l’autunno, il primo modello potrebbe girare per le strade cinesi già alla fine di quest’anno. Un’altra idea per i candidati sindaco delle nostre città?
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Il Messaggero