Boom della produzione di auto ad agosto: +41,9%. Negli otto mesi l'aumento è del 9,5%

La catena di montaggio della Panda nella fabbrica di Pomigliano
ROMA - Accelera la produzione italiana di autoveicoli ad agosto 2016 con una crescita del 41,9% rispetto ad agosto 2015 nei...

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ROMA - Accelera la produzione italiana di autoveicoli ad agosto 2016 con una crescita del 41,9% rispetto

ad agosto 2015 nei dati corretti per effetto di calendario. Nei primi otto mesi dell'anno, rileva l'Istat, l'aumento è del
9,5%.

Parlando di tutto il comparto industriale, secondo l’istituto di statistica si tratta dell'aumento tendenziale maggiore da cinque anni, a partire da agosto 2011. Crescita che deriva “da variazioni realizzate in un mese tipicamente caratterizzato da livelli di produzione molto bassi” e che porta a un incremento dello 0,4% nel trimestre giugno-agosto 2016 rispetto al precedente. Nei primi otto mesi l'aumento è dell'1% rispetto al 2015.

Nei primi nove mesi di quest’anno è continuata la crescita produttiva degli impianti italiani di Fca, che grazie ai nuovi modelli e alla crescita di volumi per Sevel e Pomigliano si attesterà quest’anno oltre il milione di vetture (927.494 unità nel 2015). Così il report del terzo trimestre delle produzioni ed occupazionale degli impianti di Fca nel nostro Paese elaborato dal sindacato Fim Cisl, che osserva anche:«i dati della produzione degli stabilimenti finali di Fca al 30 settembre 2016 confermano il positivo andamento del settore e la continua crescita dei volumi e del settore automotive . È una crescita che vedrà gli stabilimenti italiani superare ampiamente il milione di vetture, considerando anche i veicoli commerciali di Sevel». Secondo il segretario nazionale Fim Cisl responsabile del settore automotive, Ferdinando Uliano, «il dato è particolarmente positivo con il completamento del piano 2014-2018 e i relativi investimenti che i nostri accordi sindacali hanno determinato.

Stiamo riempiendo gli stabilimenti italiani di produzione destinati anche ad altri mercati. L’effetto è di diminuire la continua riduzione nell’uso di ammortizzatori sociali e una prospettiva di piena occupazione sempre più prossima. La scelta di cambiare la tipologia di auto prodotte nel nostro paese, elevandone la fascia, si è dimostrata vincente sul piano delle prospettive, dell’occupazione e della redditività. Le auto di fascia medio alta prodotte nel 2012 rappresentavano solo il 20% dei volumi, mentre nel 2015 si è raggiunto il 58%. Nel 2016 la percentuale potrà ulteriormente crescere fino a toccare il 62%».

 
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Il Messaggero