BUDAPEST - Con la nuova M2 Coupé, BMW punta a conquistare un pubblico più giovane rispetto a quello della M4 Coupé, offrendo una vettura più compatta e...
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Sviluppata dalla base meccanica della M235i Coupé, presenta dimensioni maggiori e un design completamente rivisto, sia per fini aerodinamici sia per motivi tecnici, dal momento che il telaio ospita diverse componenti trapiantate direttamente dal duo M3-M4, a cominciare dall'avantreno e dal retrotreno. Operazione, questa, che ha imposto un allargamento delle carreggiate rispetto alla Serie 2 standard: quella anteriore è stata aumentata di 6,3 cm, sino a 1.579 mm, quella posteriore di 6,7 cm, sino a 1.601 mm. Lunga 4.468 mm (+14 mm), larga 1.854 mm (+80) e alta 1.410 (+2), la M2 ha preso a prestito dalla coppia M3-M4 anche il sistema di raffreddamento e il circuito dell'olio, pompa compresa, lo sterzo con la servoassistenza. Un trapianto che ha dato risultati eccellenti sulla pista del Nurburgring, ha spiegato Michael Wimbeck, responsabile di progetto per i modelli M2, M3 e M4, nel corso della presentazione alla stampa internazionale avvenuta nella capitale ungherese.
Sulla mitica ''Nordschleife la M2 ha girato in 7'58'', contro gli 8'05'' della precedente generazione della M3 (modello E92, ndr), facendo fermare il cronometro a soli sei secondi dalla M4 (7'52'', ndr). Fra questa e l'ultima nata, però, non ci sono rischi di sovrapposizione - spiega Wimbeck - perché la M2 nasce per incontrare principalmente le richieste di un pubblico più giovane''. Che è anche disposto a piccole rinunce in fatto di comfort. Per esempio quello offerto ai passeggeri posteriori: a parte i contorsionismi necessari per accedere al divano, se si è alti si deve stare un po' rannicchiati e non si viaggia di certo come su una M4, seppure vada sottolineata la presenza di dettagli da vettura di categoria superiore come le bocchette di aerazione per i passeggeri posteriori.
Bassa, larga, muscolosa, ben proporzionata, la M2 esprime dinamismo anche da ferma. Il passo più corto, il carattere meno brutale rispetto alla M4, il retrotreno ''granitico'' e l'elevata rigidità torsionale ne fanno un'auto sincera nelle reazioni e gestibile in pista in controsterzo, anche da chi ama la guida veloce ma non può considerarsi un pilota. Impostato il controllo dinamico su Sport+, la voce del suo sei cilindri turbo da 370 cv si fa più rabbiosa e il controllo di stabilità alza la soglia di intervento, per permettere di divertirsi nel far allargare la coda della vettura in curva dosando a dovere il gas.
L'eccellente sterzo e il cambio automatico DKG a doppia frizione e sette rapporti (per averlo servono 4.040 euro in più), rapido e silenzioso nei passaggi di marcia, completano un quadro di alto livello tecnico e permettono di far viaggiare la M2 tra le curve e i tornanti dell'Hungaroring con rapidità e divertimento, tirando in accelerazione le marce sino ai 7.200 giri del limitatore. In autostrada, con il controllo dinamico su Comfort, il motore è meno invadente, anche se ai 130 km/h (2.450 giri) l'abitacolo non può dirsi ovattato. Con 465 Nm di coppia, i sorpassi non sono mai un problema, neppure in settima marcia. E quando iniziano le curve, comincia il divertimento, e trattenere il sorriso diventa difficile, anche per chi giovane non lo è più da un pezzo.
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Il Messaggero