Blora, il “Poliziotto Volante” che a Vallelunga in Superbike era quasi imbattibile

Paolo Blora durante una gara endurance a Vallelunga nel 2003
Per gli appassionati di moto Paolo Blora è il “Poliziotto Volante”. In effetti il pilota pavese, che ha iniziato la sua attività nel 1986 a sedici anni,...

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Per gli appassionati di moto Paolo Blora è il “Poliziotto Volante”. In effetti il pilota pavese, che ha iniziato la sua attività nel 1986 a sedici anni, entrato in Polizia, è diventato presto il portacolori del Gruppo Fiamme Oro di Milano. La sua carriera può così svilupparsi con le prime esperienze in Superbike e il podio nella Supersport Italiana. Nel 1992 Blora vince il titolo tricolore nella Supersport, nel ’94-’96 è due volte Campione Mondiale Polizie a Squadre e una volta nell’Individuale. Poi si dedica all’Endurance vincendo nel ’97 la 200 Miglia di Monza e il Trofeo Bimota, l’anno successivo è al top del Campionato Italiano SBK e nel ’99 è primo nel Trofeo Open. Nel 2011 diventa tecnico della Specialità Velocità del Gruppo Sportivo Fiamme Oro, è uomo immagine moto Bmw Italia Polizia. E’ ora responsabile tecnico di Michele Pirro, Enea Bastianini, Danilo Petrucci e Simone Corsi che partecipano tutti al mondiale Moto Gp.


«I primi contatti con Vallelunga li ho avuti nel 1986, quando ho iniziato con il Trofeo Honda. In seguito, si può dire che è diventato il circuito di casa, perché ero di stanza a Bracciano. Far parte della Polizia mi ha aiutato moltissimo, altrimenti avrei avuto molte difficoltà a proseguire l’attività, perché nel motociclismo o sei un fuoriclasse, e riesci a far diventare le corse il tuo lavoro, ma se ti limiti a vincere delle gare in Italia e magari far bella figura a livello internazionale, e non sei un eccelso, fai fatica ad andare avanti. Invece, anche grazie ai media, sono diventato il “Poliziotto Volante”, e questa situazione mi ha dato tanto».

«Inizialmente, a Vallelunga si correva sul tracciato piccolo. Ho dei bei ricordi legati agli anni novanta, quando nella Superbike c’erano tante moto e piloti forti, a partire da Presciutti, e le gare erano molto sentite. A Vallelunga ho vinto parecchio. Il circuito mi è sempre piaciuto, perché è molto guidato e con belle staccate. Non avevo un segreto particolare, diciamo che mi veniva spontaneo andare forte. Ho ricominciato a correre recentemente complice il Trofeo Italia Interforze. Mi ha fatto piacere essere ancora in pista, divertirmi e far vedere che esiste un Gruppo Sportivo in Italia, dove i giovani che vanno forte possono ambire ad entrare».


«A Vallelunga ho ritrovato una pista cambiata, più sicura. Negli anni novanta c’erano le balle di paglia, la variante abbastanza critica. Oggi è cambiata completamente, anche se ha mantenuto le sue caratteristiche, ma è adeguata alle moto moderne che necessitano di più spazio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero