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VIAREGGIO - E’ in arrivo una importante novità di Benetti. Si tratta dell’Oasis 34M, “fratello minore” del 40M del quale ricalca lo stile, confermando la tendenza a coniugare al meglio il lusso e l’esclusività con un approccio più informale e una vicinanza più diretta al mare. L’imbarcazione verrà varata a marzo e consegnata al suo fortunato armatore ad aprile. La costruzione è dunque in fase avanzatissima. Nell’attesa, il cantiere ha diffuso i rendering che illustrano bene scelte stilistiche e contenuti.
La ricerca su questo tipo d’innovazione prese le mosse nel 2017, quando in casa Benetti si decise di lanciare un vero e proprio concorso tra sei diversi studi di design. Furono gli inglesi di RWD a incontrare il favore di Paolo e Giovanna Vitelli, presidente e vicepresidente della storica azienda. Lo studio britannico ha rispettato infatti, nel migliore dei modi, la visione innovativa del cantiere, addirittura sviluppandola ulteriormente. E fu su queste basi che nacque l’Oasis 40M, super yacht con il quale Benetti ha introdotto una combinazione di specifiche caratteristiche concentrate sul ponte di poppa: una rivoluzione che ha reso obsoleti termini come “beach club” e “beach area”, introducendo il concetto di Oasis Life, che si sta rapidamente diffondendo e che viene riconosciuto e adottato ormai in tutto il settore.
Dopo la passerella “in casa” dell’Oasis 40M, nel ruolo di ammiraglia del Salone di Genova 2020, è ora in dirittura d’arrivo, dunque, la nuova unità di 34 metri, che sia pure in dimensioni ridotte di circa 6 metri mira a confermare i pregi della sorella maggiore, ovvero la capacità di assicurare all’armatore e ai suoi ospiti una barca da serio navigatore e, al contempo, un’oasi glamour di benessere ispirata al buon vivere sul mare e alla totale indipendenza dal resto del mondo.
Per centrare l’obiettivo i progettisti hanno concentrato il proprio impegno su cinque caratteristiche uniche e subito riconoscibili concentrate sul cosiddetto oasis deck, il ponte oasi: due ali apribili su entrambi i lati; una piscina a sfioro integrata con vetrata trasparente, circondata da una zona prendisole e lounge; una visuale aperta a 270 gradi verso poppa, libera da parapetti e divani; una connessione con l’interno per un mix di sole e ombra che permette di godere dell’intero ponte principale in ogni momento e, infine, un design social che concepisce tutto il ponte come un’ampia oasi glamour e mondana.
Come per la sorella maggiore, il design esterno della barca è stato affidato allo studio inglese RWD e gli interni sono firmati da Bonetti/Kozerski, lo studio di architettura newyorkese esperto in campo residenziale e nell’hôtellerie, scelto dal cantiere per il suo approccio internazionale e cosmopolita al design.
Oasis Deck a parte, lo yacht presenta una prua verticale elegante e una linea del profilo sinuosa che digrada dolcemente fino al mare, spezzata solo dalla verticalità del parabrezza della zona comando; le finestrature a tutta altezza s’inseriscono bene nel design dell’insieme, mentre le griglie laterali a scafo e i profili argentei, che sottolineano il design della vetratura, sono richiami stilistici ispirati dal car design e portano ad un’estetica molto contemporanea, con un sapiente tocco di sportività.
Il nuovo Benetti è insomma uno yacht dall’eleganza formale e dalle giuste proporzioni che bilanciano i tre ponti, il grande sun deck protetto dall’hard-top e le molte zone all’aperto, dove non mancano sedute e comodity d’ogni genere, impreziosite da tutto ciò che può esaltare il piacere della vita all’aperto, sia al sole sia nelle zone d’ombra.
Gli interni sono in totale connessione con le terrazze di poppa: due porte scorrevoli dalla forma curvata si aprono sul living del ponte principale e scompaiono lateralmente creando un unico open space. Il salone è proposto in versione full lounge: una grande area disegnata dalla fluidità delle forme dei divani che parlano di un arredo moderno e informale. La zona pranzo è nello skylounge del piano superiore.
Lo studio Bonetti/Kozerski ha dato vita ad ambienti dall’atmosfera più disinvolta e il tema della fluidità degli spazi è evidente ovunque: nell’arredo, con la forma degli elementi, e nei dettagli di decoro, dove uno schema circolare ricorda le onde del mare. Impareggiabili le viste panoramiche attraverso le grandi vetrate laterali.
La suite armatoriale, con finestrature a tutta altezza, occupa l’intera parte prodiera del ponte principale ed è configurabile con un terrazzo abbattibile sul lato di dritta. Il letto sembra fluttuare nello spazio e trova ancoraggio sulla parete di poppa che funge da testata e da elemento divisorio con la sala bagno a tutto baglio, preceduta da una zona spogliatoio su ambo i lati.
La skylounge del ponte superiore accoglie l’area pranzo: servita da una comoda dispensa, è collegata alla cucina del ponte principale tramite un montavivande e si apre su una terrazza di poppa con divani e sedute. Un’altra zona pranzo è prevista sull’altro ponte all’aperto.
Il ponte inferiore è dedicato agli ospiti, con due cabine VIP e due doppie. Le aree di servizio e dell’equipaggio sono distribuite per ottenere la massima funzionalità, con cucina e dispensa principale sul ponte principale e cabina comandante al piano superiore. Tre cabine equipaggio sono sul ponte inferiore.
La timoneria è una vera postazione di comando tecnologica con vetrate verticali a tutta altezza che offrono un’ampia visuale. Il moderno design della consolle agevola il comandante nell’utilizzo della strumentazione e consente a ospiti ed equipaggio di ammirare la bellezza della navigazione.
Come per ogni yacht costruito da Benetti, gli spazi sono comunque declinabili a seconda dei desiderata degli armatori: molte opzioni di layout prevedono la possibilità di riposizionare la zona pranzo interna sul main deck e concepire la skylounge come una zona multifunzionale che diventa una sala cinema con schermi TV o una palestra con attrezzature per il fitness. A prua, il prendisole nasconde l’alloggiamento per una moto d’acqua, mentre il garage per un tender da 5 metri è in posizione opportunatamente defilata sul fianco della barca, per garantire un uso dell’Oasis deck senza compromessi.
Infine la motorizzazione: è affidata a due MTU 10V 2000 da 1.015 kW in grado di assicurare una velocità massima di 16 nodi, in assetto dislocante. Riducendo la velocità a 12 nodi, il cantiere stima un’autonomia di 2.700 miglia nautiche.
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