Basta guerre, lettera aperta di Tacoli a Calenda per la pace tra Ucina e Nautica Italiana

Lamberto Tacoli, presidente di Nautica Italiana
ROMA - La nautica si è ripresa dalla crisi, facciamo pace, lavoriamo per il bene comune, programmiamo insieme la stagione 2018, accordiamoci sui fondi pubblici. Al di...

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ROMA - La nautica si è ripresa dalla crisi, facciamo pace, lavoriamo per il bene comune, programmiamo insieme la stagione 2018, accordiamoci sui fondi pubblici. Al di là dei formalismi e delle espressione più forbite, è questo il contenuto della lettera aperta che il presidente di Nautica Italiana, Lamberto Tacoli, ha scritto al ministro Carlo Calenda, al sottosegretario Ivan Scalfarotto e alla presidente di Ucina Carla Demaria.


Qui di seguito, riportiamo il testo integrale della lettera, così come trasmesso alla stampa con l’obiettivo di dare massima visibilità alle “buone intenzioni” di quella parte degli operatori nautici che due anni fa sono usciti polemicamente da Ucina e (in parte) da Confindustria, hanno aderito alla Fondazione Altagamma e hanno organizzato un salone autonomo a Viareggio dedicato alla nautica di lusso.

«Signor Ministro Carlo Calenda, Onorevole Sottosegretario Ivan Scalfarotto, Gentile Presidente Carla Demaria – recita la lettera - scrivo apertamente a voi tutti alla chiusura della stagione dei saloni mediterranei - il Cannes Yachting Festival, il Salone Nautico di Genova e il Monaco Yacht Show - dove l’Industria Italiana è stata protagonista e si conferma leader indiscussa a livello mondiale in più segmenti. Di questo siamo e dobbiamo essere tutti orgogliosi. Sono felice per i tanti operatori che hanno sofferto in questi anni, ma hanno resistito e creduto nel proprio lavoro e che oggi possono finalmente guardare al futuro con maggior serenità e fiducia. Nei fatti sta volgendo al termine nel modo migliore un anno complesso e intenso.

Ritengo sia doveroso guardare ai prossimi mesi con un senso di responsabilità e rinnovato entusiasmo, forti di un clima più sereno e foriero di nuove opportunità. Il mio vivo suggerimento, ma anche la mia speranza, è che tutto il Comparto possa finalmente raccogliere i frutti degli apprezzati auspici di collaborazione e dialogo tra le Associazioni, lanciati nelle ultime settimane. Non fermiamoci però alla retorica delle dichiarazioni e della comunicazione! Tutti gli operatori meritano di vedere azioni concrete.

Su almeno due tematiche è necessario lavorare da subito. La prima riguarda gli Eventi programmati per il 2018; la seconda concerne l’impegno a supportare il Governo, in modo razionale e coordinato, nelle azioni di rinnovamento legislativo a supporto del Settore.

Essere riusciti in poco tempo ad ampliare l’offerta espositiva nel Paese, affiancando al tradizionale appuntamento genovese il nuovo format viareggino, è stato molto positivo. La gran parte delle aziende nautiche italiane è cresciuta nel Salone di Genova che oggi mantiene il suo ruolo di evento tradizionale e nazionale; tuttavia un’industria come quella della nautica, così articolata e in buona parte orientata verso i mercati internazionali, richiede di diversificare l’offerta espositiva in più momenti settoriali diffusi nel nostro Paese. In quest’ottica Viareggio è il primo risultato concreto, cui potranno seguirne altri, anche più specifici, se l’intero Comparto saprà dialogare coeso su questo tema.

Abbiamo appreso dalle parole del Ministro Delrio una nuova volontà del Governo a sostenere il Comparto. Auspichiamo tuttavia che tale sostegno si rifletta coerentemente su quella differenziazione dell’offerta espositiva oggi necessaria per pianificare un palinsesto 2018 di eventi realmente competitivi per l’intero Settore. Siamo pertanto disponibili da subito alla definizione di un programma di lavoro e alla formazione di più tavoli operativi, anche con il Governo, insieme ad Ucina, su queste due tematiche. Le due Associazioni condivideranno esigenze, know-how e idee per il bene di tutti.

Per la passione e il rispetto che personalmente nutro nei confronti di tutta la nautica e di chi, piccolo, medio o grande, la costituisce, auspico che condividiate le ragioni che ho inteso esporre apertamente, affinché da domani possiamo metterci insieme al lavoro per offrire a tutti gli operatori nautici del Paese le migliori opportunità che meritano».


Fin qui la lettera aperta del presidente di Nautica Italiana, Lamberto Tacoli. Ora non resta che verificare le reazioni del Palazzo e di Ucina. Ma la ricerca di un’intesa non sarà facile, anche perché la storica associazione della Confindustria nautica è alle prese con un credito ancora non riscosso di 1,5 milioni di euro da parte del ministero dello Sviluppo economico per il Salone di Genova appena concluso e per altre attività di sostegno al settore, e con ogni probabilità non potrà essere una sua priorità trattare eventuali spartizioni di fondi pubblici. Ciò detto è auspicabile che il dialogo prosegua, e che da una situazione meno tesa scaturiscano vantaggi per tutto il settore, dalle aziende ai diportisti (storicamente trascurati). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero