MILANO - Cambia il codice della strada e si fa più ‘bike friendly’, vicino alla mobilità alternativa all’automobile, soprattutto a partire dalla...
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A Milano, l’assessore alla Mobilità conta di metterne «in quelle strade urbane dove il rischio è l’investimento del pedone, e cioè dove vi sono strade dritte e larghe che facilitano la velocità, ma si è in presenza di scuole, abitazioni, negozi, servizi per cui vi sono attraversamenti pedonali a rischio per i pedoni». Non solo: nel nuovo codice entrano Zone 30, strade urbane ciclabili - dove le auto possono viaggiare solo a 30 chilometri orari - corsie ciclabili e doppio senso ciclabile. Un’altra novità saranno le bici nelle corsie dei bus, ma solo se larghe almeno 4,3 metri. «A Milano potremmo utilizzarla per contribuire a completare la ciclabilità della cerchia della 90-91 nel tratto di viale Serra e viale Monte Ceneri tra il ponte della Ghisolfa e piazzale Lotto», sottolinea Granelli.
«Nel testo del disegno di legge di conversione del decreto 'semplificazione', approvato in settimana al Senato, sono state introdotte (silenziosamente) numerose e importanti novità per il Codice della Strada». Lo scrive l'ufficio studi dell'Asaps, Associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale, secondo cui «si tratta di una vera e propria 'mini-riformà del Codice, con norme che vanno a risolvere delicate questioni applicative di precedenti provvedimenti normativi, anche con ripercussioni internazionali, in modo particolare per i lavoratori frontalieri alla guida di veicoli con targa straniera quali San Marino, Svizzera, condotti da residenti in Italia da più di un anno, che venivano sequestrati per la riforma del pacchetto sicurezza 2018». Ma le novità, prosegue l'associazione presieduta da Giordano Biserni, riguardano anche «gli scooter a tre ruote che potranno tornare a circolare in autostrada e nuove competenze per gli accertatori ed ausiliari della sosta, che avranno maggiori poteri di sanzionamento nei divieti di sosta».
Molte delle proposte «sono partite dai comuni italiani, impegnati ad affrontare la nuova mobilità al tempo della pandemia, anche rispetto ad una 'mobilità dolcè, con provvedimenti storici a tutela dei ciclisti e dei pedoni.
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Il Messaggero