Autoriparazione e ricambistica si adattano e tengono. Guidi (AsConAuto): «Con la pandemia solo -10,33% rispetto al 2019»

Un mezzo AsConAuto
ROMA - Nell'annus horribilis della pandemia, il settore della ricambistica e dell'autoriparazione registrano una perdita decisamente limitata rispetto ad altri...

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ROMA - Nell'annus horribilis della pandemia, il settore della ricambistica e dell'autoriparazione registrano una perdita decisamente limitata rispetto ad altri comparti. A dirlo è Fabrizio Guidi, presidente AsConAuto e componente del Cda Federauto. “La nostra rete associativa dimostra la sua resilienza, l’autoriparazione si conferma attività essenziale per l’automobilista, l’avvenuta adozione di processi di digitalizzazione e di ottimizzazione si rivela efficace: tutti elementi che permettono la tenuta del nostro modello di business. Il volume di affari sviluppato nel 2020 - sottolinea - è pari a oltre 625 milioni di euro con una diminuzione soltanto del 10,33 per cento rispetto al risultato dell’anno precedente: una sorta di risultato quasi miracoloso di fronte alle molte cadute vertiginose che segnano dolorosamente la economia del nostro Paese a causa della drammatica congiuntura conseguente alla pandemia del Covid-19.

La nostra tenuta - dice ancora Guidi - è stata sostanziale, superiore a quella del resto del settore automotive, che comunque ha provato a reagire grazie agli incentivi che hanno consentito al mercato di recuperare risorse. Perciò siamo in grado di guardare con rinnovata fiducia al nostro lavoro in questo avvio di un anno. Il nostro progetto può contare sulla partecipazione di oltre l’80% dei Concessionari italiani. Un presidio realizzato sul territorio in modo capillare e che si è svolto in costante sicurezza anche nelle difficili nuove modalità lavorative collegate alla presenza della pandemia, garantendo così una certezza di assistenza per la logistica indispensabile, in funzione dell’apertura dell’attività prevalente nei Consorzi AsConAuto".

Secondo Guidi "il futuro si presenta irto di ostacoli ma ci conforta la consolidata capacità di mantenere valore generatore di business per la rete associativa anche durante i mutamenti innescati da Covid-19. Nel 2021 sono 20 gli anni di lavoro insieme che dimostrano come il progetto sia vincente anche nelle peggiori criticità. Perchè le persone, che ne fanno parte, condividono mission e valori, affrontando, con coraggio da “costruttori” di futuro, anche le nuove difficili sfide che si presenteranno”.

Associazione Consorzi Concessionari Autoveicoli nasce nel 2001 a opera di alcuni imprenditori italiani del settore automotive per unire le forze dei singoli Consorzi di Concessionari in modo da incrementare la vendita dei ricambi originali e abbattere i costi fissi di distribuzione. Oggi oltre l’80 per cento del mercato delle concessionarie attive in Italia ha aderito alla rete associativa. 

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Il Messaggero