Autonoleggio e aziendali, la banca dati di Aniasa per battere il rischio furti

I furti di navigatori sono un fenomeno in grande espansione tra le auto aziendali ed a noleggio
ROMA - I furti e le appropriazioni indebite sono da sempre un problema, ma per contrastarli le aziende di autonoleggio avranno presto un’arma in più: una banca dati...

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ROMA - I furti e le appropriazioni indebite sono da sempre un problema, ma per contrastarli le aziende di autonoleggio avranno presto un’arma in più: una banca dati che le aziende associate ad Aniasa potranno utilizzare per identificare e isolare condotte patologiche e criminali che incidono significativamente sul loro patrimonio aziendale e sulla loro capacità operativa, soprattutto in alcune aree del Paese. È la prima volta che un’associazione di categoria ottiene il via libera dal Garante della Privacy per un’iniziativa del genere che è indubbiamente destinata a fare scuola e a costituire un precedente per altre associazioni. Il via libera è stato dato alla fine dello scorso anno e la notizia è passata sottotraccia, intanto Aniasa ha iniziato a lavorarci e si prevede che la banca dati sarà presto operativa.


In essa confluiranno i dati relativi a ciascun contratto, sia quelli del contraente sia quelli della vettura coinvolta, ad eventuali anomalie, come la mancata riconsegna del mezzo, infine quelli della relativa denuncia e tutto quello che ne segue, ma l’iscrizione avverrà solo al verificarsi di più condizioni. Per tutelare la riservatezza dei dati sensibili ed evitare ogni tipo di abuso, il nuovo database dovrà essere separato dalle altre banche di Aniasa, vi si potrà accedere soltanto attraverso canali criptati e non sarà possibile operare duplicazione dei dati. L’archivio inoltre non potrà essere utilizzato per fini di profilazione o discriminatori e, qualora la singola posizione venga chiarita, i dati relativi dovranno essere cancellati. Uno strumento dunque da maneggiare con cura, ma che potrebbe rivelarsi molto potente già come deterrente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero