Automotive, Urso: «Riparte il tavolo, sarà convocato il 5 dicembre. Mi impegno a riconvocarlo ogni tre mesi»

il ministro dell’Industria e del made in Italy Adolfo Urso
«Ripristiniamo il tavolo automotive: ho dato disposizione di riconvocare il tavolo automotive il 5 dicembre, tra venti giorni, in modo da presentarci a questo tavolo con...

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«Ripristiniamo il tavolo automotive: ho dato disposizione di riconvocare il tavolo automotive il 5 dicembre, tra venti giorni, in modo da presentarci a questo tavolo con tutti gli attori industriali, produttivi, sociali, sindacali e le aziende principali, per confrontarci con il sistema sociale e produttivo su quali sono gli strumenti che dovremo realizzare in Europa e a livello nazionale per meglio affrontar questa fase della transizione ecologica». Lo ha annunciato il ministro dell’Industria e del made in Italy Adolfo Urso al Festival Città Impresa. «Mi impegno a riconvocare il tavolo ogni tre mesi», ha aggiunto. L’impegno a riconvocare il tavolo ogni tre mesi, ha sottolineato il ministro, è «un impegno significativo, se pensate che al Ministero i tavoli di crisi aziendali sono otre 70: questo invece è un tavolo strategico».

«Ripristiniamo il tavolo, entro 20 giorni, il 5 dicembre, e da lì monitoriamo tutti i passaggi insieme alle parti ogni tre mesi», ha aggiunto. «Nel contempo già martedì mattina mi confronterò con alcuni colleghi europei sulle tematiche in discussione che sono quelle dello spazio, ma anche sugli altri dossier che abbiamo», ha detto il ministro. «Cerchiamo di sviluppare una politica comune con i grandi paesi produttori in Europa: con la Francia condividiamo una grande azienda automobilistica, Stellantis, con la Germania una filiera industriale europea quella dell’ automotive, e sappiamo che insieme dobbiamo cercare di reindirizzare la politica industriale europea in questo campo», ha detto. «Ovviamente avremo un confronto anche con Stellantis», ha aggiunto Urso: «Il nostro obiettivi è non sono solo mantenere i siti produttivi e i livelli occupazionali, ma soprattutto favorire gli investimenti su quelle tecnologie del futuro che ci possono consentire di realizzare le macchine elettriche nel nostro paese.

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Il Messaggero