Automotive, Unrae: «Bene piano sostegno ma urge decreto attuativo. No a tetti al prezzo delle auto»

il direttore generale dell’Unrae Andrea Cardinali
TORINO - «Diamo il benvenuto al piano che stanzia per il settore automotive 700 milioni nel 2022, e 1 miliardo l’anno da qui al 2030, ma è sempre più...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TORINO - «Diamo il benvenuto al piano che stanzia per il settore automotive 700 milioni nel 2022, e 1 miliardo l’anno da qui al 2030, ma è sempre più urgente il varo del Decreto attuativo per l’entrata in vigore delle misure di sostegno alla domanda». Così il direttore generale dell’Unrae Andrea Cardinali, commenta i dati del mercato europeo dell’ auto. «Rimane però la preoccupazione - aggiunge - che l’incertezza sull’ammontare delle risorse attribuite agli incentivi, e l’eventuale esclusione delle persone giuridiche dagli stessi, rendano il provvedimento insufficiente a rivitalizzare un settore in profonda crisi, con impatti negativi sull’economia e sull’occupazione».

Cardinali ricorda inoltre che «la ventilata riduzione dei tetti al prezzo delle auto per usufruire degli incentivi - oltre a discriminare molti player, configurando profili di dubbia legittimità riguardo alla tutela della concorrenza - danneggerebbe i consumatori, per giunta riducendo il gettito Iva per lo Stato». Infine, il direttore generale dell’Unrae chiede di sanare finalmente il ritardo italiano sulla detraibilità dell’Iva per le auto aziendali, invitando il Governo italiano a non presentare alla Commissione Europea l’ennesima richiesta di proroga dell’attuale regime in scadenza il prossimo primo aprile.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero