Auto, le turbolenze cinesi penalizzano i costruttori: i big frenano in borsa

Una modella ad uno dei saloni cinesi
​PECHINO - La svalutazione dello yuan penalizza i principali gruppi automobilistici esposti in Cina a cominciare dalle case tedesche che realizzano una fetta importante dei...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
​PECHINO - La svalutazione dello yuan penalizza i principali gruppi automobilistici esposti in Cina a cominciare dalle case tedesche che realizzano una fetta importante dei propri profitti su quel mercato.


Non a caso a Francoforte Daimler lascia sul terreno il 4,6%, Bmw il 4%, Volkswagen il 3,2%. L'indice EuroStoxx del comparto è il peggiore del mercato azionario europeo arretrando del 3,7%. Uno scenario che non consente a Fca di approfittare della positiva indicazione di Credit Suisse che considera il titolo tra i più promettenti in Europa tanto da inserirlo nella propria «top picks list»: «Riteniamo che il mercato stia sottovalutando il valore di Ferrari che conta per noi circa 6,3 euro per azione rispetto a un target di 19,2 euro.

Vediamo Fca come meglio posizionata dei concorrenti nei mercati del Nord America, Europa e Cina. Stimiamo che oltre l'80% del suo equity value sia catturato da Ferrari, Maserati e dal Nord America. Ogni miglioramento nel mercato in Europa e in America Latina fornirebbe ulteriore upside» al titolo. Fca nel mese di luglio ha visto crescere le immatricolazioni sugli otto mercati principali del 2,8% a fronte di un'espansione complessiva delle stesse aree del 3,6%. Il freno per la casa italo-americana è arrivato ancora una volta dal Brasile dove il calo delle vendite sarebbe stato del 27%.

Nuova frenata, dopo -2,3% a giugno, per il mercato dell'auto cinese, con le immatricolazioni scese a luglio del 7,1% verso un anno prima a 1,5 milioni di unità, il calo più pesante dal febbraio 2013. Lo comunica l'Associazione nazionale dei produttori di auto Caam. Nei sette mesi il segno resta invece positivo (+0,4%). Le immatricolazioni di nuove auto in Cina sono scese a luglio per il quarto mese di fila, il periodo più lungo di calo negli ultimi 5 anni.


A pesare sul mercato dell'auto dell'ex Celeste Impero il rallentamento dell'economia. Caam ha precisato che sempre il mese scorso la produzione di auto è scesa dell'11% a 1,52 milioni. A luglio Caam ha rivisto le stime per l'intero 2015, con il mercato previsto in crescita solo del 3% circa, rispetto al +7% atteso inizialmente. La flessione del mercato cinese ha spinto numerosi costruttori, americani, giapponesi ed europei, a rivedere in calo le loro attese sui risultati annuali.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero