L’auto elettrica del futuro saprà darci anche emozioni? Seat ha chiesto agli studenti dello IED la risposta

Uno dei modelli presentati dagli studenti dello IED di Barcellona
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BARCELLONA - Il futuro dell’auto è ormai tracciato e la progressiva sostituzione dei motori termici con quelli elettrici sembra ineluttabile, così come l’avanzata della guida autonoma. Ma la fase di transizione si profila molto lunga e sono ancora molti gli interrogativi su come realmente saranno le auto del futuro. Uno su tutti: un veicolo elettrico potrà essere anche emozionale? E, nel caso di un’azienda di tradizione mediterranea, saprà riflettere lo stile del brand? Saprà incorporare le tecnologie più avanzate senza perdere il tradizionale piacere di guida?


Partendo da queste domande, la spagnola Seat, membro mediterraneo del mega gruppo tedesco Volkswagen, ha proposto agli studenti dello IED (l’Istituto Europeo di Design con sedi a Torino e Barcellona) un progetto di tesi per il corso triennale di Transportation Design. Assistiti da un grande maestro come l’americano Tom Tjaarda (scomparso nel giugno scorso) e sotto la supervisione dei coordinatori dei corsi di Torino e Barcellona, Fulvio Fantolino e Jesus Iglesias, i ragazzi hanno dunque elaborato progetti tesi a prefigurare un futuro tutto da scoprire.

I progetti sono stati concepiti pensando a come sarà il mercato di Seat tra 40 anni, ma non solo: alla commissione di esperti della casa spagnola sono stati presentati scenari che prefigurano sistemi di trasporto che oggi sembrano fantascienza. Gli studenti hanno disegnato infatti veicoli capaci di modificare la propria forma a seconda delle necessità di chi sta guidando, e hanno incluso nelle loro proposte l’uso di caschi di realtà virtuale, pannelli interattivi nel cofano e sistemi di fisica aumentata che, attraverso elettrocalamite, permetterebbero di separare l’abitacolo dalle ruote.

Due studenti, uno per sede, sono stati selezionati per partecipare a un tirocinio di sei mesi, che è stato offerto da Seat come primo contatto con il mondo del lavoro. In tal modo i ragazzi avranno l’occasione di dimostrare tutto il proprio talento. Per l’Italia il giovane aspirante designer selezionato è stato Leonardo Rossi, dello IED di Torino.


Ma meritano di essere citati tutti i giovani cimentatisi in quest’impresa di ricerca sull’auto del futuro, sottolineando che si tratta di una squadra internazionale, composta da giovani provenienti non solo da Italia e Spagna, ma anche da paesi lontani come la Cina. In ordine rigorosamente alfabetico, essi sono: Alan Aronica, Alessandro Benedetto, Eddison Gonzalez Benitez, Andrea Caffieri, Xin Cao, Andrea Consonni, Teodor Teodorov Dimitrov, Ciro Fenizia, Stefano Geltrudi, Stefano Iacono, Qiuchen Li, Lorenzo Limongi, Alessandro Lombardini, Haoyun Mai, Stefano Malfi, Simone Manfredi, Pier Giorgio Mantovani, Matteo Melis, Stefano Oriani, Otto Paivinen, Kislaya Pathak, Pietro Pelizzon, Luis Antonio Puglisi, Lorenzo Rauseo, Johannes Recla, Leonardo Rossi, Yongmin Shin, Luca Squeo, Andrea Vetrucci e Stanis Zamuner.

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Il Messaggero