Audi A3, sportività nel Dna: la grinta delle versioni S e RS

L'Audi A3 nella versione sportiva S3
MONACO - Audi vuol dire sportività, sin da quando le Quattro si imposero nei rally, dimostrando per la prima volta l’efficacia della trazione integrale, e poi nelle...

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MONACO - Audi vuol dire sportività, sin da quando le Quattro si imposero nei rally, dimostrando per la prima volta l’efficacia della trazione integrale, e poi nelle corse di durata come la 24 Ore di Le Mans, gara nella quale ha ottenuto 13 vittorie su 18 partecipazioni tra il 1999 e il 2016. La A3 beneficia di questo illustre pedigree in modo molteplice, a cominciare dalla S3 che, con questo restyling guadagna 10 cavalli e 20 Nm di coppia portando il monte complessivo rispettivamente a 310 cv e 380 Nm, 400 Nm con il nuovo cambio S tronic a 7 rapporti.

 

Disponibile con tutte e 4 i tipi di carrozzeria, la S3 ha una caratterizzazione estetica un po’ più marcata che in precedenza ed è spinta da un raffinato 2 litri turbo supportato dalla trazione integrale a controllo elettronico che le consente di avere grandi prestazioni (0-100 km/h in 4,5 s. per la 3 porte), ma sempre fruibili in grande sicurezza e con consumi diminuiti dell’8%. Di ben altra pasta è la RS3, passata per le mani di Audi Sport per ricevere direttamente i geni delle auto da corsa con i 4 anelli, a cominciare dal motore 5 cilindri di 2,5 litri che equipaggia in esclusiva la RS3 (e la TT RS) e che ha vinto per 7 anni di fila il titolo di “Engine of The Year” nella categoria 2-2,5 litri. Per cilindrata e architettura, è un vero e proprio marchio di fabbrica che si ricollega alle già citate Audi Quattro da rally. Come il 2 litri della S3, ha la doppia iniezione e la distribuzione con fasatura e alzata variabile ed eroga ben 400 cv con una coppia di 480 Nm disponibili tra 1.750 e 5.800 giri/min ed una sonorità inconfondibile. La RS3 è disponibile con carrozzeria Sportback e 4 porte. Ha careggiate più larghe (anteriore +20 mm, posteriore +20 mm) che comportano parafanghi più ampi per ospitare le ruote su cerchi da 19 pollici.
 


L’assetto è più basso di 20 mm, ma sono disponibili anche il più sportivo RS Plus e, come sulla S3, gli ammortizzatori magnetoreologici a controllo elettronico. I dischi freno anteriori sono da 370 mm (a richiesta carboceramici) con pinze ad 8 pistoncini. Straordinarie le prestazioni: 0-100 km/h in 4,1 s. e 250 km/h autolimitati che possono essere alzati a 280 km/h. Da quest’anno inoltre la RS3 sarà impegnata nelle corse su pista con la versione LMS destinata ai campionati TCR e turismo. Per regolamento, ha un motore 2 litri con cambio sequenziale a 6 rapporti e trazione anteriore. Per questo sotto il cofano a “solo” un duemila TFSI da 330 cavalli che le consente di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi e raggiungere 240 km/h a causa dell’aerodinamica votata alla deportanza. L’allestimento è da vera auto da corsa con serbatoio Fia, cellula di sicurezza, sedile PS3, retine di protezione e sportello di emergenza sul tettuccio. Costa 129mila euro, iva esclusa.
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Il Messaggero