DIEPPE - Sembra un paradosso: l’auto ispirata alle montagne delle Alpi viene costruita a ridosso del mare. Tanti anni fa il fondatore del marchio, Jean Rédéle,...
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Però Rédéle, quando nel 1955 decise di concretizzare il suo sogno di automobile, non basò la sua fabbrica vicino alle Alpi, ma dall’altra parte del paese: a Dieppe, in Normandia, dove viveva. Una località balneare sulla costa della Manica, proprio di fronte all’Inghilterra. Perciò l’auto ispirata alle montagne viene dal mare.
Oggi Alpine è un nome che ai giovani dice poco, ma ai veri appassionati risveglia ricordi e nostalgia. Queste berlinette francesi ebbero un periodo di grande splendore fra gli anni Sessanta e i primi anni Settanta, quando dominavano la scena dei rally.
Bassa, agile ed aggressiva, la Alpine motorizzata Renault è stata l’unica vera auto sportiva di cui l’industria dell’automobile francese ha potuto vantarsi in tempi recenti. Ma visse pochi anni. La Renault, che aveva acquistato il marchio e lo stabilimento nel 1974 impedendone il fallimento, non l’ha mai veramente rivitalizzata. Fino a pochissimi anni fa, quando ha deciso di riportare in vita il marchio cercando di rilanciarne il fascino. Con un modello che a partire dal design tondeggiante fino alle caratteristiche tecniche s’ispira decisamente alle gloriose Alpine A110 degli anni Settanta.
Le Alpine moderne nascono sempre a Dieppe, costruite artigianalmente quasi con gli stessi criteri di una volta. Numerose lavorazioni eseguite a mano e impiego dei robot ridotto al minimo indispensabile. Questi vengono usati soltanto per incollare i quasi ottocento rivetti che tengono insieme il telaio d’alluminio. Tutto il resto è assemblato a mano da 390 operai la cui età media è di 43 anni. Visitando la fabbrica, sembra di tornare indietro nel tempo, a quando le automobili si fabbricavano con meno stress, ma più attenzione e metodo.
Gli operai fanno quasi tutto a mano: quando arriva la scocca in alluminio installano il motore 1.8 turbo da 252 cv con tranquilla precisione. Poi le sospensioni, i sedili e la consolle. Al termine del montaggio, l’Alpine passa al reparto Finizione dove ogni esemplare uscito dalla catena viene minuziosamente controllato per verificarne la bontà costruttiva.
Quello però che non tutti sanno però è che la francese Alpine è realizzata con parecchi componenti italiani: viene da Torino la scocca in alluminio, prodotta e stampata dalla Cecomp. Sono italiani anche i freni (Brembo) ed i sedili (Sabelt). Oggi che stanno per terminare i 1955 esemplari della Premiére Edition (tanti quanto la data di fondazione del marchio), a Dieppe si avviano le versioni Pure e Legend. La prima è una versione alleggerita con finiture sportive e costerà attorno ai 55mila euro; l’altra è più accessoriata, a un prezzo attorno ai 60mila euro.
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Il Messaggero