BRUXELLES – 93, 84, 71 e 60: non sono numeri da giocare al lotto (anche perché uno supera i novanta), ma sono importanti per la sicurezza e per Seat Ateca. Grazie a...
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«L'abitacolo della Ateca è rimasto stabile nella prova frontale – si legge nel lusinghiero che accompagna la valutazione EuroNcap – L'esame dei manichini ha dimostrato una buona protezione delle ginocchia e dei femori sia del guidatore sia del passeggero. Seat ha dimostrato che un analogo livello di protezione sarebbe stato fornito anche agli occupanti di 'taglia' diversa e di quelli seduti in posizioni differenti».
Già il modello “base” del modello sviluppato a Barcellona offre una dotazione interessante sul fronte della sicurezza (ne riferiamo nella pagina a lato). A richiesta, o a seconda delle versioni, c'è poi molto di più per “blindare” Ateca: dal monitoraggio dell’angolo cieco al rear traffic alert, dalla top view camera per la visione a 360° alla retrocamera, dal regolatore di velocità adattivo fino alla spia delle cinture di sicurezza allacciate anche per i sedili posteriori. Un'altra funzione strategica è la frenata di emergenza su strada e in città (“City Emergency Brake”) perfezionata anche con il rilevamento dei pedoni. La tecnologia è compresa nel Front Assist, il sistema che rileva la distanza di sicurezza rispetto al veicolo che sta davanti e, se necessario, frena. Il Ceb svolge lo stesso compito, ma nel traffico cittadino, riuscendo ad individuare e reagire alla presenza di pedoni.
Ateca dispone anche del pretensionatore delle cinture di sicurezza con limitatore di carico per i sedili anteriori e posteriori: in caso di impatto il sistema consente di mettere in tensione la cinghia stretta attorno alla fascia toracica ed al bacino garantendo una migliore tenuta per adulti e bambini.
Seat sottolinea l'ottimo risultato ottenuto ai crash test dal proprio primo Suv perché l'organismo che effettua le valutazioni (di cui fa parte anche l'Automobil Club d'Italia) ha adottato parametri più restrittivi dall'inizio di quest'anno. I manichini impiegati per le prove d'impatto sono più sofisticati ed il numero di verifiche e la loro severità è stata aumentata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero