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Il piano è noto da tempo: entro il 2028 la motorizzazione elettrica a emissioni zero sarà l’unica disponibile su tutte le auto della Opel. Intanto, già dal 2024, per tutti i modelli verrà resa disponibile, assieme alle tradizionali versioni diesel, benzina e ibride, anche una full electric, in modo da “preparare il terreno” alla totale rivoluzione del 2035, quando non sarà più consentito alle case automobilistiche europee produrre auto con propulsori termici. Tappa importante di questo processo è l’arrivo della nuova Opel Astra full electric. Presentata a giugno, l’auto sarà disponibile nelle concessionarie italiane in autunno. Non si sa ancora a che prezzo. Informazioni sommarie dicono che in Germania l’auto viene proposta con 7.000 euro d’anticipo e rate di 399 euro al mese.
L’arrivo della versione elettrica dell’Astra – sarà bene sottolinearlo – è un evento importante per il marchio tedesco di Stellantis: segna infatti la chiusura del cerchio per un modello che ha scritto la storia di Opel e che tuttora figura tra i big del mercato europeo con una gamma di motorizzazioni difficilmente imitabile: accanto ai tradizionali motori termici, tutti molto efficienti, sono già disponibili infatti versioni plug-in hybrid e il nuovo top di gamma Opel Astra Gse. L’offerta verrà completata quest’anno con la Sports Tourer Electric a batteria, prima station wagon completamente elettrica di una casa automobilistica tedesca.
Tutto ciò premesso, andiamo ora a vedere come è fatta la nuova Astra a emissioni zero. Rispetto alle sorelle con motorizzazioni ibride e tradizionali (tutte sottoposte a un bel restyling nel 2022) , l’elettrica si riconosce per alcuni dettagli come la E di riconoscimento del modello, la verniciatura bicolore con tetto e specchietti retrovisori esterni in nero carbonio e i cerchi in lega di serie da 18 pollici, a 5 razze e in nero lucido.
La buona autonomia e le buone prestazioni si spiegano – secondo i tecnici di casa Opel – con la capacità di tenere il peso contenuto a 1679 kg, valore interessante per un’auto sottoposta al carico supplementare della batteria. Vale la pena ricordare, in proposito, che le versioni diesel 1.5 turbo pesano appena 241 kg in meno. Tenere sotto controllo il peso influisce, com’è facile immaginare, anche sul comportamento dinamico dell’auto, e infatti i collaudatori tedeschi assicurano che “si tratta di un grande vantaggio percepibile a ogni tocco sul pedale e in ogni curva”.
In base alle proprie preferenze, al volante della Opel Astra Electric si possono scegliere le modalità di guida Eco, Normal e Sport, che modificano la potenza massima e la coppia disponibili, la visualizzazione del cruscotto, e intervengono anche sull’assorbimento del sistema di condizionamento. Non agiscono però in alcun modo né sulle sospensioni, né sullo sterzo. Su nessuna delle tre – sarà bene chiarirlo – vengono dunque modificati i parametri di assetto legati al comportamento dinamico, che resta inalterato nelle tre opzioni. Ciò detto, è fuor di dubbio che la posizione della batteria abbassa il baricentro della vettura, contribuendo ad assicurare una buona tenuta di strada. Se non bastasse, la Casa assicura che “la rigidità torsionale è stata aumentata del 31% rispetto ai valori già eccezionali di altre versioni di Opel Astra”.
Com’è facile immaginare, uno dei valori aggiunti assicurati da auto di questo tipo è il comfort, assicurato dalla silenziosità e anche dalla rigidità torsionale della scocca. Se non bastasse, in casa Opel hanno deciso di adottare, come dotazione di serie, i finestrini laminati, che filtrano efficacemente i rumori ambientali nell’abitacolo. Come tradizione per la Casa del fulmine, inoltre, il sedile del guidatore è certificato da esperti di postura indipendenti e offre un’eccellente stabilità laterale e un’ampia gamma di regolazioni manuali ed elettriche. Decisamente spazioso il vano bagagli, la cui capienza può variare dai 352 litri disponibili con i sedili posteriori in posizione e i 1268 litri con entrambi i sedili abbattuti.
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