ROMA - L’Aston Martin entrerà nella nuova classe Hypercar, che dalla stagione 2020-21 sostituirà la LMP1 nel WEC e alla 24 Ore di Le Mans, e lo farà con...
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Un gioiello vecchio di 60 anni. L’annuncio è stato dato in occasione della 87ma edizione delle 24 Ore di Le Mans, a chiusura della super stagione 2018/2019 dove la casa britannica ha schierato tre vetture ufficiali – due Vantage di nuova generazione nella classe GTE Pro e una “vecchia” nella GTE Am – e a 60 anni esatti dalla prima e ultima vittoria assoluta conquistata sul circuito di Le Sarthe. Furono Roy Salvadori e Carrol Shelby a vincere l’edizione del 1959 con la DBR1, un’auto guidata anche da piloti quali Stirling Moss, Jack Brabham, Jim Clark, Maurice Trintignant e Paul Frere ovvero tra i più grandi piloti di tutti i tempi. Proprio per il fascino della sua storia e la sua bellezza, nel 2017 è stata battuta all’asta da Sotheby’s a Pebble Beach per 22,55 milioni di dollari, record assoluto per un’auto da corsa britannica.
Motore e aerodinamica da F1. La Valkyrie – nome in codice AM-RB 01 ovvero Aston Martin - Red Bull primo modello – da corsa sarà derivata dalla variante AMR Pro destinata ai clienti che vogliono usarla solo in pista, ma comunque imparentata con la versione targata, come richiesto dal nuovo regolamento. La Valkyrie monta un motore V12 6.5 ad aspirazione atmosferica progettato dalla Cosworth da oltre 1.000 cv, capace di superare 11.000 giri/min e accoppiato ad un elettrico da 120 kW allineato al cambio sequenziale a 7 rapporti. La versione da corsa conserverà il V12 ma, secondo quanto prescritto dal regolamento, sarà depotenziato a 520 kW (707 cv) e il motogeneratore elettrico da 200 kW (272 cv) sarà spostato all’avantreno. La Valkyrie di serie ha un peso che supera di poco i 1.000 kg, dunque praticamente pari ai 1.040 kg previsti dal regolamento Hypercar, ma il suo punto di forza è l’aerodinamica con una deportanza che supera la massa della vettura intera.
Pronta alla competizione. Al momento, l’unico altro costruttore che ha confermato la propria partecipazione al WEC con il nuovo regolamento è la Toyota, ma si fanno con insistenza anche i nomi di McLaren e persino Peugeot mentre, dopo l’iniziale coinvolgimento nella stesura dei regolamenti, si sarebbero raffreddate Ford e Ferrari. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero