TOKYO - Barack Obama ha mollato per poco l'amato basket e, nella sua visita al Miraikan, il museo della scienza emergente e dell'innovazione di Odaiba, nella baia di...
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Per pochi minuti, il presidente Usa ha parlato in inglese con il suo interlocutore umanoide che ha dato prova di abilità motorie sorprendenti. «È piuttosto impressionante», ha ammesso Obama, visibilmente divertito, dopo alcuni palleggi, secondo le immagini trasmesse dalla tv pubblica nipponica Nhk. Al termine della visita al museo il presidente ha incontrato un gruppo di studenti, ai quali ha detto che «i robot facevano un po’ paura. Erano troppo realistici». In un breve discorso, Obama ha sottolineato l'importanza di investire in programmi di matematica e scienze, rimarcando che Giappone e Stati Uniti sono all'avanguardia nell'innovazione.
«I giovani come voi hanno più tecnologia e potere di quanto ne abbiano avuto anche i più grandi innovatori delle generazioni passate: non c'è limite a quello che si può ottenere», ha detto Obama, invitando tutti a concentrasi sulle materie scientifiche. Il presidente ha sollecitato lo sforzo comune per aumentare i programmi di scambio tra studenti invitando il gruppo a visitare gli Stati Uniti, prima di congedarsi con un «ganbatte kudasai», una breve frase in giapponese che suona più o meno come, “in bocca al lupo” o “fatti forza”, già usata in conferenza stampa col premier Abe (insieme a «konnichiwa», buongiorno, fino a «omotenachi», il contetto di ospitalità giapponese). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero