MILANO - AsConAuto è una realtà di peso nelle distribuzione automobilistica italiana che dal 2001 opera con lo scopo primario di unire le forze dei singoli consorzi...
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Organizzata su base territoriale in 88 province e 16 regioni del Paese, l'associazione nella quale si riconoscono 22 consorzi (in tutto, 963 concessionari – il 60% di tutti quelli attivi in Italia – che rappresentano 90 marchi e dispongono di 1.752 sedi operative) sta vivendo un momento positivo testimoniato dai risultati economici del primo semestre, che ha registrato un aumento del giro d'affari a 288 milioni di euro, il 5,66% in più rispetto allo stesso periodo del 2018.
Alle basi del successo, la capacità di garantire l'affidabilità e la professionalità delle aziende aderenti, realizzando un progetto imprenditoriale basato su un unico serizio logistico e un'unica rete commerciali imperniata sull'ampio ricorso all'innovazione e all'utilizzo delle nuove tecnologie, ma sempre nel rispetto dell'autonomia e della specificità dei singoli operatori.
Un modello che gli aderenti evidentemente apprezzano e condividono, come hanno ribadito le recenti elezioni per il rinnovo della cariche statutarie i cui risultati hanno sancito la vittoria della continuità, con la riconferma per il triennio 2019-2021 del presidente Fabrizio Guidi, ma al tempo stesso la volontà da rafforzare il ruolo dell'Associazione come snodo centrale dei rapporti imprenditoriali tra chi le automobili le vende e chi – officine, elettrauto, corrozzieri – se ne prende cura nella delicata fase successiva, con risultati spesso decisivi per la soddisfazione e la fidelizzazione della clientela.
Alla riconferma del presidente, al quale sono stati affiancati due vice, il vicario Roberto Scarabel e Giorgio Boiani, ha fatto riscontro il rafforzamento della Direzione passata a 12 consiglieri dai 5 del triennio precedente. Oltre ai tre esponenti di vertice, dell'organo direttivo fanno ora parte Davide Pezzo, Dario Campagna, Dario Soncina, Rinaldo Rinaudo, Giovanni Leone, Massimo Milanese, Giovanni Rigoldi, Fabrizio Ricci e Marco Bonsi, tutti presidenti di altrettanti consorzi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero