LONDRA - In Italia c’è Villa d’Este, in America Pebble Beach. E in Inghilterra? Nella patria dei più numerosi, competenti e fedeli appassionati di auto, c’è il Salon...
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Ginetta superstar. In questo scenario da favola hanno debuttato nell’alta società motoristica due auto molto particolari, che in verità non fanno del lusso la loro caratteristica principale, ma esaltano una sportività elitaria: sono la Ginetta G40R e la G60. Due vetture stradali, rigorosamente made in England, che tuttavia hanno nel Dna lo spirito corsaiolo dell’esclusivo marchio britannico. Un marchio forse sconosciuto ai più, ma celeberrimo tra gli appassionati.
Una storia di successo. Ginetta Cars venne fondata nel 1958 da quattro fratelli: Bob, Ivor, Trevers e Douglas Walklett, i quali avviarono la produzione di numerosi modelli affermatisi sia nel settore racing sia in quello delle auto stradali. Caratterizzate dalla semplicità costruttiva, inizialmente su telai tubolari, e motorizzate prevalentemente Ford, le Ginetta si sono sempre distinte per la capacità di comportarsi come autentiche supercar, ma proposte con motori e listini tutto sommato accessibili. Dopo alterne vicende, nel 2005 l’azienda è passata nelle mani di Lawrence Tomlinson, ex pilota inglese che con ingenti investimenti ha spostato la produzione nel nuovo stabilimento di Leeds e ha rinnovato la gamma. Nel 2006 la vittoria nella 24 Ore di le Mans (Classe GT2) diede una grande spinta alla Ginetta Factory Team LNT e al suo coraggioso pilota/costruttore, al quale venne riconosciuto, nel 2008, il premio “Small Business of the Year” dalla Motorsport Industry Association. Attualmente l’azienda produce circa 300 unità l’anno, che partecipano anche a vari campionati a livello internazionale e danno vita a prestigiosi trofei monomarca (Ginetta GT Supercup, Ginetta Junior, Ginetta Challenge).
Le novità in arrivo. Sono le nuove G60 e G40R. Costruite a mano nello stabilimento dello Yorkshire, si segnalano per il design originale, la leggerezza, le prestazioni. Degne di una supercar quelle della G60: dotata di una scocca in fibra di carbonio che consente di contenere il peso complessivo in 1.080 kg, e di un motore V6 Ford 3,7 litri da 310 cv/390 Nm sistemato in posizione posteriore/centrale, accelera da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi e raggiunge la velocità massima di 265 km/h. Gran parte della tecnologia è figlia di un progetto originale, nato in fabbrica. Nervosa e scattante come un’auto da corsa, privilegia però l’affidabilità e offre una posizione di guida meno esasperata di altre Ginetta, più vicina a quella di una GT stradale. Discorso simile per la G40R, che – dicono in azienda – “ha l’aspetto e le specifiche di un purosangue da corsa, ma si adatta magnificamente all’impiego su strada”. In questo caso il motore è un 4 cilindri in linea con potenza di 180 cv, ma sul piano delle prestazioni impiega appena un secondo più della G60 per passare da 0 a 100 km/h. Per ora non si sa di più.
Ginetta Lifestyle. Al Salon Privé di Londra, Ginetta ha lanciato anche una collezione di abbigliamento di lusso che dovrà riflettere lo spirito e i connotati del marchio all’interno del motorsport. Tutti i capi sono progettati e fatti a mano in Gran Bretagna e, secondo le anticipazioni fornite dall’azienda, “nascono con l’obiettivo di interpretare lo stile di vita di chi possiede una Ginetta”. Cosa vuol dire? Saper scegliere. Perché una Ginetta è roba per intenditori: si sceglie, non si compra. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero