INDIANAPOLIS - Non vince, ma dà spettacolo, animando l'edizione numero 101 della mitica 500 Miglia di Indianapolis. Il campione spagnolo, che prima della partenza ha...
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Come prevedeva il piano di battaglia, l'iberico non ha strafatto nei giri iniziali poi si è infilato nel pacchetto dei suoi compagni di squadra del team Andretti (il vincitore dello scorso anno Rossi, l'ex F1 Sato e Marco, il nipote del mitico Mario e figlio del proprietario della scuderia Michael) andando ad occupare le primissime posizioni del gruppone. Il fenomeno di Oviedo ha presto preso il comando ed, in più fasi, è rimasto a lungo davanti a tutti. La gara, come vuole la tradizione, è stata più volte neutralizzata con l'ingresso della safety car per consentire ai commissari di soccorrere i numerosi piloti finti a muro e ripulire l'asfalto dai tanti detriti.
In un'occasione la corrida è stata addirittura interrotta con la bandiera rossa per l'incidente mozzafiato che ha coinvolto il poleman Scott Dixon già vincitore della gara automobilistica più importante e famosa del mondo. Il neozelandese del team di Chip Ganassi, spinto da un propulsore Honda come quello di Fernando, ha centrato in piena velocità Howard che aveva picchiato sul muro rientrando senza controllo in traiettoria. Scott è letteralmente decollato atterrando sul muretto e perdendo il motore prima di cappottarsi più volte fermandosi a bordo pista. Driver miracolosamente illeso e gara sospesa per oltre mezzora.
Quando mancavano meno di 30 dei 200 giri alla fine e le vetture avevano effettuato la loro ultima sosta ai box, Fernando stava rabbiosamente rimontando dalla decima posizione in cui era scivolato a causa dei pit stop e guidava con grande determinazione inanellando un sorpasso dietro l'altro fino a quando il suo motore non ha emesso l'ultimo sospiro. Una delusione amarissima. Con un finale entusiasmante a trionfare è stato Takuma Sato compagno di squadra di Alonso con un motore Honda come il suo.
Il Messaggero