Alla scoperta del nuovo tracciato cittadino di Jeddah, in Arabia Saudita, che sarà veloce come Monza!

Una curva del nuovo tracciato cittadino di Jeddah
Per la prima volta nella sua storia, la F1 fa tappa in Arabia Saudita e lo fa su un tracciato cittadino ricavato nel lungo mare della città di Jeddah, una metropoli da 4...

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Per la prima volta nella sua storia, la F1 fa tappa in Arabia Saudita e lo fa su un tracciato cittadino ricavato nel lungo mare della città di Jeddah, una metropoli da 4 milioni di abitanti che si affaccia sul Mar Rosso. Travolgendo tutte le proteste derivate dall'approdo della F1 (e anche della F2) in una nazione in cui i diritti umani basici sono ancora molto lontani dall'essere raggiunti, i 20 piloti del Mondiale conosceranno un circuito che pare veramente pazzesco. Cittadino sì, ma con velocità che si avvicinano a quelle di Monza. Dimenticate quindi i classici circuiti ricavati tra le case come quelli di Singapore e Montecarlo, o anche Baku che pure presenta un velocissimo lungo rettifilo, ma poi si infila nelle vie del centro. No, quello di Jeddah avrà una media sul giro calcolata sui 252,8 km/h, avrà ben 27 curve e una lunghezza di 6.175 metri, seconda soltanto a Spa. Il Gran Premio si terrà in notturna e la cornice sarà suggestiva, sul lungomare anche se c'è la corsa contro il tempo per ultimare i lavori (come si vede nella foto).

Dunque, tantissime le incognite derivanti dal tracciato: l'asfalto nuovissimo, la vicinanza del mare, le tante curve. Mario Isola, responsabile della Pirelli, non sa quel che si incontrerà: "È probabilmente la maggiore incognita dell'anno". Le gomme a disposizione delle squadre saranno la C2, la C3 e la C4 come mescola soft. "Ci attende un circuito estremamente veloce, con un gran numero di curve molto rapide, alcune cieche. Penso sia particolarmente difficile, l'asfalto non sarà gommato ed essendo nuovo probabilmente perderà anche un po' di olio. L'aderenza sarà piuttosto bassa", ha anticipato Pierre Gasly dell'AlphaTauri.


Forse rende meglio l'idea quanto raccontato da Damon Hill, iridato 1996 e oggi esperto TV: "Può essere una via di mezzo fra Singapore e Baku. Il percorso è molto stretto, perdonerà poco, con un errore si va a muro". Tipico dei cittadini, si dirà, ma qui la media attesa è quasi da record assoluto. E infatti Hill, pur parlando al podcast ufficiale F1 Nation, ha ammesso: "Sono un po' preoccupato per le velocità, i rischi sono elevati". Così come le probabilità di safety-car a sconvolgere le strategie.
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Il Messaggero