ARESE - Era il 1965 quando l’Alfa Romeo si presentò al Salone di Amsterdam con una novità realizzata dall’Autodelta, la sua dependance sportiva. Era una...
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La premessa spiega perché, nell’anno del 110° anniversario dalla fondazione, l’Alfa Romeo ha deciso di battezzare GTA la versione più estrema della Giulia attuale, la berlina sportiva che ha restituito al marchio del Biscione la reputazione che aveva smarrito, mettendo in campo il meglio sia sul fronte della motorizzazione, sia del comportamento dinamico (con il recupero della trazione posteriore, e non solo).
A dire il vero la svolta decisiva è arrivata già nel 2015, quando venne presentata, al salone di Francoforte, la Giulia Quadrifoglio di nuova generazione, autentica supercar “vestita” da comoda berlina a 4 porte, dotata del motore V6 biturbo 2,9 litri da 510 cv. Oggi, però, siamo allo step successivo: la nuova Giulia GTA è equipaggiata infatti con una versione potenziata di quel motore, in grado di esibire ben 540 cv! E non solo: grazie all’adozione estesa di materiali ultraleggeri, fibra di carbonio compresa, l’auto beneficia di una riduzione di peso pari a 100 kg rispetto alla Quadrifoglio, raggiungendo un rapporto peso/potenza eccezionale, di 2,82 kg/cv. Quanto basta per farne la best in class e consentire tempi di accelerazione da 0 a 100 km/h (grazie anche al Launch Control) dell’ordine di 3,6 secondi.
Sono state sviluppate soluzioni tecniche specifiche anche per l’assetto e, soprattutto, per l’aerodinamica, ed è stata realizzata anche una versione ancora più esasperata, battezzata GTAm (come la progenitrice del tempo che fu) che può essere utilizzata su strada ma anche in pista. Si distingue per avere 4 porte ma 2 posti (i sedili sono specifici, con monoscocca in carbonio), roll-bar e cinture a 6 punti. L’aerodinamica è attiva e sfrutta parte delle esperienze fatte in Formula 1 grazie alla collaborazione con Sauber Engineering e all’utilizzo del Sauber AeroKit. Lo stesso compito è affidato alle minigonne laterali, al vistoso spoiler posteriore in carbonio e allo splitter anteriore attivo.
Per contenere al massimo il peso, tetto, cofano motore, passaruota, estrattore posteriore e paraurti sono in fibra di carbonio, così come gli inserti degli interni e l’albero di trasmissione. Altri componenti sono realizzati con diversi materiali compositi, e tutto ciò ha consentito di fissare il peso totale a 1.520 kg.
Sulla GTAm sono nuovi anche il sistema di scarico centrale in titanio, integrato nel diffusore posteriore in fibra di carbonio e i cerchi da 20 pollici monodado, per la prima volta adottati su una berlina. La Casa assicura che è stato migliorato anche l’handling, attraverso l’allargamento di 50 mm delle carreggiate anteriori e posteriori e con lo sviluppo di un nuovo set di molle, ammortizzatori e boccole per i sistemi di sospensione.
Come la GTAm, anche la GTA conserva un aspetto aggressivo, ma meno esasperato. Qui vengono confermati i 4 posti e ci si avvale di una configurazione aerodinamica meno vistosa, più adatta all’impiego stradale che non a quello in pista. Lo splitter anteriore è meno esposto e l’ala posteriore lascia spazio a uno spoiler di dimensioni ridotte. Per quanto riguarda finestrini e lunotto, la GTA utilizza gli stessi cristalli della Giulia Quadrifoglio, modello da cui riprende anche i fianchetti delle portiere e molti altri dettagli dell’abitacolo.
Delle due varianti, GTA e GTAm, verranno realizzati soltanto 500 esemplari, tutti certificati e numerati. Per ora la Casa non ha dato informazioni sul prezzo, però ha aperto le prenotazioni e ha fatto sapere che è stata allestita una customer experience esclusiva, con un processo di vendita one-to-one e un experience package dedicato, che prevede anche la partecipazione a un corso di guida specifico realizzato dall’Accademia Alfa Romeo. Tra le chicche riservate agli acquirenti della Giulia GTA c’è anche una dotazione di abbigliamento che comprende casco Bell, tuta, guanti, scarpe, un telo coprivettura Goodwool personalizzato e quant’altro si configuri come dotazione racing.
Gli interni sono abbondantemente rivestiti in Alcantara, in particolare sulla versione GTAm, dove l’eliminazione della panchetta posteriore lascia spazio ad una “vasca” dove trovano posto caschi ed estintore. Come detto, infatti, la GTAm è allestita come una vera e propria auto da gara, e non solo per la presenza del roll-bar e la mancanza dei sedili posteriori, ma anche per l’assenza dei pannelli porta e di maniglie (sostituite da un nastro di stoffa). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero